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McCain: "Se vinciamo, i nostri soldati tornano in Iraq"

"In Iraq e in Siria servono le truppe speciali sul terreno. E se gli Stati Uniti guideranno, vedrete che anche gli europei ci seguiranno". Lo dice - come riporta oggi il quotidiano la Stampa - il senatore repubblicano John McCain, ex candidato alla Casa Bianca contro Obama. I militari americani avevano lasciato il suolo iracheno nel dicembre 2011, dopo 9 anni di guerra.

Nella corsa per il Senato negli Usa "dobbiamo togliere la maggioranza ai democratici e mandare in pensione il loro leader Harry Reid, perché ha guidato il Congresso meno produttivo nella storia degli Stati Uniti". Obama, afferma, "è stato il capo della Casa Bianca più debole sul tema della sicurezza nazionale in tutta la mia vita", "per mantenere una promessa elettorale ha ordinato il ritiro completo dall'Iraq, nonostante il Paese non fosse pronto".


Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (Yuri CORTEZ/AFP/Getty Images)

Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (ALI YUSSEF/AFP/Getty Images)

Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

Truppe americane in Iraq

Militari americani in Iraq (ALI YUSSEF/AFP/Getty Images)

Rispondendo al quotidiano su cosa farebbe in Iraq e Siria McCain dice che "è chiaro: occorre continuare gli attacchi aerei" e mettere sul terreno "10-15.000 uomini delle forze speciali, armare direttamente i peshmerga curdi, rafforzare l'opposizione siriana, e andare finalmente contro Assad in maniera seria". "Gli europei ci seguiranno, se dimostreremo di avere la volontà e la forza per guidare", aggiunge, "del resto per loro il problema è ancora più urgente, visto che hanno centinaia di cittadini schierati con l'Isis, che sono già tornati a colpire i Paesi d'origine. Magari poi saliranno su un aereo e verranno da noi, ma prima attaccheranno l'Europa". (ANSA)

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