Marzo 1980: scoppia lo scandalo del "Totonero"

Olycom
Rivera, l'arbitro Lo Bello e Giuseppe Wilson della Lazio. Quest'ultimo sarà radiato in seguito allo scandalo del 1980.
Olycom
Enrico Albertosi in casa con la moglie.
Olycom
Felice Colombo, presidente del Milan, nei giorni del "totonero". Marzo 1980.
Una delle partite truccate del campionato 1979-80: Milan-Lazio 2-1 del 6 gennaio 1980.
Olycom
Paolo Rossi in tribunale durante un'udienza sullo scandalo del calcioscommesse
Olycom
Massimo Cacciatori, portiere della SS Lazio. Per lui arriva la squalifica a vita.
Ansa
13 giugno 1980: un momento del primo processo per scommesse clandestine nel calcio. Riconoscibili tra gli altri Enrico Albertosi, Lionello Manfredonia, Paolo Rossi.
Olycom
Mauro Della Martira verso il Tribunale. Al giocatore del Perugia andranno 5 anni di squalifica.
Olycom
Artemio Franchi. Nel 1980 era presidente della FIGC.
Olycom
Stefano Pellegrini dell'Avellino. Per lo scandalo scommesse sarà condannato a 6 anni di squalifica.
Olycom
Paolo Rossi con la maglia del Perugia durante il campionato 1979-80.
Olycom
Rossi depone in udienza.
Olycom
Giuseppe Wilson, 1° a sx, festeggia con la Lazio lo scudetto del 1974.
Olycom
Milano 6 Maggio 1979. Gianni Rivera festeggia lo scudetto del Milan prima della retrocessione in serie B.

Tutto inizia da un grossista ortofrutticolo di Roma, Massimo Cruciani. Quello che sarà il primo grande scandalo calcistico del campionato di calcio italiano (di serie A e B), esplode da una denuncia per truffa nei confronti di alcuni giocatori della Lazio, incontrati tramite un ristoratore suo cliente. I calciatori lo avevano indotto a scommettere pesante su alcuni incontri truccati del campionato 1979-80, non tutti poi terminati con il risultato concordato. Era il 1 marzo 1980. Tre settimane più tardi, domenica 23 marzo, al triplice fischio degli arbitri scattano gli arresti a bordo campo, con gli inquirenti in possesso di diverse prove della frode: pochi giorni prima Giorgio Morini, del Milan, ha infatti consegnato personalmente 20 milioni di lire a Cruciani per comprare il suo silenzio su mandato di Felice Colombo, allora presidente rossonero. La televisione riprende gli arresti dei giocatori coinvolti e per tutti scatta l'illecito sportivo, non essendo allora previsto il carcere per questo tipo di reato.

Poi i processi e le squalifiche, alcune a vita. E le retrocessioni per le società coinvolte nel "totonero", con Milan e Lazio relegate in serie B, mentre penalità di 5 punti andranno a BolognaPerugiaAvellino. Tra i calciatori, le posizioni più gravi risultano quelle di Enrico Albertosi, portiere del Milan, Massimo Cacciatori e Giuseppe Wilson, entrambi della Lazio: per i tre scatta la radiazione. I calciatori Pellegrini e Della Martira, rispettivamente dell'Avellino e del Perugia, vengono invece condannati a 6 e 5 anni di squalifica. Paolo Rossi, allora nel Perugia e coinvolto nello scandalo per la partita contro l'Avellino finita 2-2, riceve invece tre anni di squalifica. Pensa di lasciare l'Italia, ma dopo aver accettato l'invito di Boniperti ad allenarsi con la Juventus, saprà risalire la china sino ai mitici Mondiali dell'82.

Tra i dirigenti delle società, invece, la condanna più dura è per il presidente del Milan Felice Colombo, squalificato a vita, mentre un anno di sospensione tocca al presidente del Bologna Tommaso Fabbretti. Altri dirigenti, tra cui Giampiero Boniperti, vengono invece assolti.

YOU MAY ALSO LIKE