'Maria accanto' di Matteo B. Bianchi. La recensione

Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se un giorno vi apparisse la Madonna? Sì, proprio la Santa Vergine con veste bianca e velo azzurro a coprirle il capo, insomma come rappresentata da sempre nell’iconografia classica. Immaginate, un giorno entrate in una stanza qualunque di casa vostra e bam! Una luce abbagliante, dentro questa la figura di Maria di Nazareth.

Questo è quello che in effetti succede a Betty, venticinque anni di Milano, senza meriti o doti particolari che le facciano guadagnare una simile apparizione, se non il fatto di essere una ragazza qualunque. Per questo Maria l’ha scelta.

In Maria accanto (Fandango) Matteo B. Bianchi si è divertito ad intrecciare una storia in cui una ragazza qualunque riceve non solo la visita, ma diventa anche amica della Madonna. Un percorso compiuto per mano che la porterà a (ri)vedere la sua vita sotto nuovi aspetti.

Betty ha un lavoro fisso come assistente presso uno studio dentistico, un fidanzato con una passione sfrenata per le macchine (e le donne) e la mamma Adele, con cui vive sola da quando è mancato il papà. Ad allietare la sua quotidianità le amiche Veronica, quasi una sorella, Bea, ma anche Luchino e Giovanni e tutti gli altri con cui condurre una normalissima vita: locali, discoteche, pizzeria e sano divertimento.
Fino a quando…

L’apparizione fa dissociare Betty dal suo mondo poiché non sa gestire questa presenza. Si allontana dal gruppo per ricavare nuovi spazi per sé e per Maria, che ha un unico desiderio: scoprire come si vive oggi. Eccole allora iniziare un percorso attraverso una Milano tutta da esplorare, insieme ad un nuovo lato del sé.

E mentre la conoscenza avanza, tra dialoghi più o meno surreali (come quando a tutti i costi Betty vuole sapere se esistono gli alieni), si è quasi disturbati dall’assenza di quell’intimità che spontaneamente tra le amiche nasce e cresce.
Un essere superiore come la Madonna pone questa inevitabile barriera, quindi il rapporto pare limitato alla pura osservazione del comportamento quotidiano dei giovani e della loro vita moderna in cui, realizzerà Betty, manca qualcosa.

Una delle esperienze più stupefacenti della vita è riconoscere di non avere ancora scoperto tutto su di sé”.
Forse questo il merito di Maria che, giunta al punto di dover dimostrare qualcosa esaudendo la più semplice delle richieste per un essere ultraterreno e potente come lei, separa le amiche e pone Betty di fronte alla realtà: le cose della vita devono scorrere secondo un percorso già stabilito a noi sconosciuto, sia che si tratti di morte, sia che si tratti di vita.

Solo quando la riappacificazione tra quello che doveva essere e quello che è stato si compie, Betty e Maria si potranno ritrovare fino all’ultimo inevitabile passaggio: quello alla vita adulta, in cui Betty sola andrà avanti spronata da una nuova consapevolezza. E da nuova vita.

Maria accanto
di Matteo B. Bianchi
Fandango, 2017

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