Vendere gli immobili e tagliare la spesa: la manovrina di Saccomanni

In tutto si tratta di 1,6 miliardi di euro. Non servono per la cassa integrazione, non servono per abbattere l'Imu o l'Irpef o altre tasse. No, servono (e anche in fretta) per far rientrare il deficit/pil al 3% dal 3,1% attuale. Lo obbliga l'Europa pena diventare di nuovo sorvegliati speciali, spread alle stelle e costo del debito pubblico di nuovo elevato.

E così il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ha dettato la ricetta, una "manovrina" da 1,6 miliardi. Dove pensa di trovare questi soldi? Da due vasi di pandora: i beni pubblici e gli sprechi nella spesa.

Nel dettaglio (che ancora proprio dettaglio non è) il ministro ha annunciato di voler vendere immobili di proprietà del Demanio per 500 milioni (cosa ancora non è dato sapere) attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, il braccio operativo del ministero che li riceverà e li metterà sul mercato (forse attraverso fondi immobiliari); inoltre, Saccomanni vuole ridurre le spese dei ministeri e i trasferimenti agli enti locali per 1,1 miliardi. Ma non a tutti i Ministeri: non saranno toccati, infatti, i Ministeri della Ricerca, dell'Istruzione e della Sanità.

IL PIANO DI VENDITE PROPOSTO A LUGLIO

COSA PUO' ESSERE VENDUTO E COSA NO

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