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Ecco come sta cambiando il clima nel Mediterraneo

Nella Costa Azzurra devastata dalle inondazioni, le popolazioni colpite proseguono il faticoso lavoro di sgombero, pulizia delle abitazioni allagate e ricerca degli ultimi quattro dispersi. In Toscana, sul litorale livornese, le ruspe stanno lavorando per ripulire le strade di numerose località e i vigili del fuoco sono ancora impegnati a liberare i seminterrati delle abitazioni dall'acqua. 

La devastazione della Costa Azzurra

ANSA/ COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Cornetti, caffè, latte e succhi di frutta: cosÏ i volontari della Protezione civile di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) hanno accolto, nella stazione ferroviaria della cittadina, gli ultimi pellegrini e malati del treno Unitalsi proveniente da Lourdes rimasto bloccato per oltre 26 ore dall'alluvione in Costa azzurra, 5 ottobre 2015

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I lavori di pulizia in Costa Azzurra dopo la tempesta, 5 ottobre 2015

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I lavori di pulizia in Costa Azzurra dopo la tempesta, 5 ottobre 2015

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I lavori di pulizia in Costa Azzurra dopo la tempesta, 5 ottobre 2015

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I lavori di pulizia in Costa Azzurra dopo la tempesta, 5 ottobre 2015

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I beni salvati da una famiglia dalla loro casa invasa dalle acque ad Antibes - 4 ottobre 2015

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Una barca portata via dalle acque e ritrovata in un giardino a Antibes - 4 ottobre 2015

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Pompieri a Mandelieu-la-Napoule nel sud-est della Francia - 4 ottobre 2015

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Il Presidente francese Francois Hollande guarda i danni causati dal maltempo a Biot, nel sudest della Francia - 4 ottobre 2015

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La statua della Madonna di Lourdes galleggia tra il fango in una strada di Mandelieu-la-Napoule - 4 Ottobre 2015

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Le scarpe del Presidente francese Francois Hollande sporche di fango - 4 Ottobre 2015

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Alcuni francesi guardano le macchine devastate dalle inondazioni a Mandelieu-la-Napoule nel sud-est della Francia - 4 ottobre 2015

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Una impressionante sequenza di auto accatastata dalla forza delle acque a Mandelieu-la-Napoule nel sud-est della Francia - 4 ottobre 2015

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Il Presidente francese Francois Hollande e il Presidente Francese del consiglio generale per le Alpi Marittime Eric Ciotti (a sinistra) visitano le zone disastrate dal maltempo ad Antibes, nel sudest della Francia - 4 ottobre 2015

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Il presidente francese Francois Hollande parla con le vittime della tempesta che ha colpito la costa francese - 4 ottobre 2015

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Vigili del fuoco e polizia francesi portano via il corpo di una delle vittime della tempesta che ha colpito il sud-est della Francia - 4 ottobre 2015

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Un vigile del fuoco si prende cura di una signora sfollata a Mandelieu-la-Napoule, nel sudest della Francia - 4 ottobre 2015

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Macchine distrutte e allagamenti a Mandelieu-la-Napoule, nel sudest della Francia dopo la tempesta che si è scatenata sulla zona nella notte - 4 ottobre 2015

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Due vigili del fuoco guardano sorpresi un'auto ribaltata in un canale dalla tempesta - Mandelieu-la-Napoule, nel sud-est della Francia - 4 ottobre 2015

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Alcune persone abbandonano le loro case devastate dalla tempesta a Mandelieu-la-Napoule, nel sud est della Francia - 4 ottobre 2015

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Un cittadino di Mandelieu-la-Napoule nel sud est della Francia mostra i danni alla sua casa inondata dalla tempesta - 4 ottobre 2015

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Un vigile del fuoco guarda un'auto ribaltata in un canale dalla tempesta - Mandelieu-la-Napoule, nel sud-est della Francia - 4 ottobre 2015

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Macchine danneggiate dalla tempesta che ha colpito la Costa Azzurra - 4 ottobre 2015

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Un vigile del fuoco conforta un uomo disperato per il disastro nella notte causato dalla tempesta a Mandelieu-la-Napoule nel sud est della Francia - 4 ottobre 2015

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Un cittadino di Mandelieu-la-Napoule nel sud est della Francia ripulisce la sua casa inondata dalla tempesta - 4 ottobre 2015

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Una macchina bloccata su una strada allagata a Nizza per la tempesta che si è abbattuta sulla città - 3 Ottobre 2015

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Una macchina bloccata sotto un ponte a Nizza per la tempesta che si è abbattuta sulla città - 3 Ottobre 2015

Ma dopo i nubifragi improvvisi e le violentissime trombe d’aria che continuano a devastare le aree che si affacciano sul Mar Mediterraneo, i climatologi hanno iniziato ad interrogarsi se effettivamente il clima si stia modificando e soprattutto con che velocità.  

Tenente colonnello Guido Guidi, Aeronautica Militare, si può stabilire un legame diretto fra il riscaldamento climatico e il maltempo?
Assolutamente no. Non vi è nessun legame provato e quindi nessun collegamento diretto tra riscaldamento climatico e un fenomeno importante come quello che si è verificato in Costa Azzurra o che ha colpito il litorale della Toscana. Così come con nessun altro evento violento e devastante che ha interessato altre aree del nostro Paese.

Ma il clima nel bacino del Mediterraneo sta cambiando?
È fuori di dubbio che vi siano cambiamenti climatici in atto nell’area del Mediterraneo. È difficile, però, stabilire questi mutamenti in quanto non siamo in possesso di dati e informazioni relative alle precipitazioni passate che possono essere analizzate. In sostanza i sistemi di rilevazione di cui disponiamo oggi, 20 o 30 anni fa non esistevano e per fare un’analisi certa sull’evoluzione del clima è necessario disporre di molte informazioni che non esistono.Ci mancano i termini di paragone.

Mala morfologia dei Paesi che si affacciano sul mare e che cambia può influenzarlo?
Sicuramente influenza moltissimo il clima e oggi come in passato le precipitazioni vanno a modificare e a “scolpire” i territori stessi. Ad esempio, se sono presenti montagne a picco sul mare vuol dire che in passato ci sono stati eventi climatici violenti che ne hanno determinato la formazione. In sostanza, eventi climatici che oggi vengono definiti straordinari e violenti, in realtà, si sono sempre verificati. 

Nelle prossime ore le aree della Toscana già colpite dalle piogge di ieri, saranno interessate da nuove perturbazioni?
La prossima settimana sarà caratterizzata da un clima prettamente autunnale con correnti atlantiche molto veloci che porteranno sul nostro Paese, nuvole e perturbazioni con piogge e temporali. L’aspetto positivo è che essendo correnti veloci, le precipitazioni non insisteranno, ovvero non saranno persistenti. Non possiamo però dire, se saranno violente o meno. Essendo, infine, correnti provenienti dall’Atlantico, le aree interessate saranno quelle occidentali e quindi di nuovo la Toscana ma anche l’entroterra del Lazio e l’Umbria.

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