Magny Cours 2012: le immagini

Luciano Lombardi

Come di consueto, Fabio Bargagna - ideatore dell'European Riders Cup e attuale Ceo di Power Up, uno dei due organizzatori del Campionato - "impartisce" ai piloti in lingua italiana e inglese il briefing che prelude all'inizio del weekend di gara e che contiene le regole da rispettare, sia in prova e in qualifica che in gara


Luciano Lombardi

Dieter Trissler (in primo piano) e Fabio Bargagna, rispettivamente Ceo di Valentinos e di Power Up, hanno appena riunito tutti i partecipanti al fine settimana di gare a Magny Cours per spiegare loro il funzionamento e le regole delle prove e delle gare


Luciano Lombardi

Una buona fetta dei piloti italiani presenti alla tappa francese di Magny Cours pronti al briefing che apre il weekend di gare. Da sinistra a destra: Pierluigi Begossi (Team Power), Marco Pagani, Alessandro Meregaglia (Team Inpist@), Riccardo Formenti (Twister Racing Team), Giampaolo Fumagalli (Twister Racing Team), Federico Ravera (Team Inpist@), Kristian Milic (Twister Racing Team), Davide Spinelli (Team MDR Motosport) e Andrea Francescotti (Twister Racing Team)


Luciano Lombardi

Hrista Trissler, una delle colonne portanti di Valentinos


Luciano Lombardi

Una delle caratteristiche dell'European Riders Cup è che le prove e le qualifiche del venerdì e del sabato si svolgono con una suddivisione in gruppi che vengono determinati in base ai tempi dei piloti. Le categorie sono quattro: C (neofiti), B (medi), A2 (esperti), A1 (piloti). All'inizio di ogni weekend di gara, gli organizzatori collocano il rider in uno dei quattro gruppi sulla base dei tempi registrati in passato sul circuito sul quale si corre o sulla presunzione del tempo che viene calcolata sulla base dei tempi ottenuti su altri circuiti, secondo un'equazione che tiene conto di un rapporto esistente tra le varie piste.

Alla fine della prima mezza giornata di prove libere, la conformazione dei gruppi viene riconsiderata sulla base dei tempi effettivamente ottenuti.

Il meccanismo ha non trascurabili vantaggi in termini di sicurezza e di possibilità di miglioramente delle performance del pilota.

Nella trasferta francese siamo partiti nel gruppo A2, quello dei piloti esperti, appunto, e ne siamo rimasti esclusi per una manciata di decimi di secondo, per essere poi spostati in quello dei piloti medi (il B)


La CBR600RR  che utilizziamo per partecipare all'European Riders Cup e ai trackdays  sui principali circuiti d'Italia e d'Europa monta la seguente  componentistica racing:

- Cerchi MFR Wheels AF5S in alluminio forgiato

- Pinze Brembo GP4-RX

- Pompa Brembo 19 Rcs

- Dischi  Brembo T-Drive

- Pastiglie Brembo Z04

- Pompa freno a pollice/pedale Discacciati

- Cartuccia forcella Mupo R-Evolution

- Monoammortizzatore Mupo AB1 Evo

- Ammortizzatore di sterzo Hyperpro RSC

- Scarico completo Mivv  Suono Power Evo

- Centralina RapidBike Evo + modulo aggiuntivo My Tuning  Bike

- Cambio elettronico RapidBike

- Frizione antisaltellamento STM

- Pedane regolabili MetalTech Racing

- Kit trasmissione passo 520 Afam/Chiaravalli

- Gas rapido Accossato

- Leva frizione racing Accossato

- Semimanubri Robby Moto

- Crono Starlane Stealth Gps-3

- Contamarce Starlane Engear

- Carena Vtr PlasticBike

- Cupolino double bubble Fabbri

- Protezioni telaio, forcellone carter motore e frizione Studiofibre Carbonin

- Pneumatici Michelin Power Cup

- Termocoperte Capit

- Action cam AEE SD20


Luciano Lombardi

Anche per la seconda delle due trasferte francesi, abbiamo utilizzato le straordinaria Michelin Power Cup. Nella fattispecie, nella mescola intermedia (B) con una pressione di gonfiaggio - a caldo delle termocoperte - di 1,7 atm.

Il battistrada della gomma è stato realizzato con la tecnologia 2CT  bimescola.

Il posteriore è  disponibile in tre misure (180/55, 190/55 e 200/55) disegnate con forme  omotetiche per non penalizzare la maneggevolezza.

La carcassa è stata resa più morbida rispetto ai modelli precedenti, con  l'obiettivo di aumentare l'area di contatto a terra (accresciuta fino  all'8%) e rendere le ciclistiche meno nervose.

Rispetto al modello  di gomma omologa della precedente generazione, la Power Cup mantiene  pressoché invariata la scolpitura del battistrada, al minimo legale (5%  di intaglio) per avere l’omologazione. Al posteriore è 100% slick da 45°  di piega in poi


Luciano Lombardi

La necessità di chiudere rapidamente i tornantini molto tecnici che costellano il tracciato di Magny Cours è stata assecondata in maniera eccellente dalla sveltezza dell'avantreno che la Power Cup è riuscita, ancora una volta, ad assicurare alla nostra CBR600RR.

Come dall'inizio della stagione, abbiamo utilizzato la mescola VB (che è poi quella che viene utilizzata dai piloti che partecipano all'omonimo trofeo Michelin) a una pressione - a caldo - di 2,3 atm.

Anche in preparazione di questo weekend di gara abbiamo seguito alla lettera i consigli di Roberto Venesia, responsabile competizioni moto del produttore francese, limitando il precarico e aprendo l'idraulica.


Luciano Lombardi

Ecco una delle diverse collocazioni dell'action cam con cui abbiamo realizzato i video onboard della trasferta francese.

Si tratta dell'AEE SD20 distribuita in italia da Centauro srl. La versione che abbiamo provato è la 1080 Full Hd, dotata di un processore d'immagine di ultima  generazione per la registrazione video a 1080p e 720p in alta  risoluzione, e per lo scatto di immagini a 5 megapixel.  
L'altra sua caratteristica saliente è la sua struttura esterna, progettata per resistere a forti  sollecitazioni per lunghi periodi di tempo. Ad accentuare ulteriormente questo aspetto contribuisce la custodia esterna in policarbonato, che la rende immune alla polvere, alla  pioggia ed alla neve, oltre che impermeabile fino a 60 metri di profondità.

Il kit con cui la videocamera viene venduta include i seguenti elementi:

- Custodia impermeabile professionale

- Telecomando

- Batteria ricaricabile

- Display Lcd

- Attacco con basetta adesiva piana

- Base clip piana

- Attacco da casco con 2 basette curve

- Fascia da casco

- Laccetto

- Cavo Usb

- Cavo AV

- Custodia

- Cd


Luciano Lombardi

Dopo il primo contatto avvenuto a Ledenon, continuamo a familiarizzare con il gioiellino di casa Discacciati. In questa occasione ci siamo concentrati nella ricerca della posizione ideale sul semimanubrio, spostando e ruotando il bracciale a cui la pompa è fissata in modo tale da avvicinarla ancora di più al pollice.

Devo dire che ci stiamo prendendo gusto a spingere la leva quando la moto è già in piega, constatando come questa operazione agevoli l'avvicinamento al punto di corda.

Perché tutto cio?

Prima di tutto per capire quanto utile sia l'utilizzo del freno posteriore, nella speranza che la confidenza con lui che stiamo raggiungendo grazie all'azionamento "manuale" si proietti poi anche al pedale. Ma non escludiamo affatto che, dopo aver acquisito l'automatismo con il pollice continueremo a usare sempre e soltanto lui, continuando a dimenticare il piede destro.

Prima dell'ultima gara, al Pannonia Ring nella seconda metà di settembre, modificheremo l'impianto, ruotando la pompa e cambiando la leva in modo tale che l'azionamento avvenga con l'indice anziché con il pollice. Dopodiché valuteremo quale delle due opzioni è per noi la migliore


Luciano Lombardi

Dopo le sensazioni non del tutto positive di Ledenon, dove per ottenere uno smorzamento ottimale degli sbacchettamenti avevamo dovuto chiudere quasi tutta la sua idraulica, a Magny Cours, l'ammortizzatore di sterzo progressivo RSC di Hyperpro ci è piaciuto molto di più. Abbiamo trovato il suo setting ideale a circa 10 clic dal tutto aperto.

Ricordiamo che la prerogativa di questo accessorio è di lasciare il manubrio libero in condizioni normali e di intervenire con uno smorzamento più o meno forte a seconda dell'entità della sbacchettata


Claudio Laurenti

Magny Cours alterna tratti molto tecnici con punti parecchio veloci, quali il lungo rettilineo che unisce il curvone dell'Estoril con lo stretto tornante Adelaide. Qui i 1.000 fanno davvero la differenza mentre, tra le piccole 600, a parità di motore, la spunta chi riesce a sfruttare al meglio tutti i cavalli disponibili.

Il motore della nostra CBR è completamente di serie (frizione antisaltellamento a parte), ma può contare sull'eccellente equilibrio tra lo scarico Mivv Suono Power Evo e la centralina RapidBike Evo con modulo aggiuntivo MyTuningBike che ottimizza in tempo reale l'iniezione


Barbara Roncarolo

Tutto Dainese/Agv il necessaire tecnico che ci ha equipaggiato nel corso del weekend di gara. Ecco in dettaglio:

- Tuta professionale D-Air Racing

- Casco AGV Grid

- Stivali Axial Pro con calzata interna alla tuta

- Guanti Full Metal Pro

- Paraschiena Wave


- Tuta professionale Dainese D-Air Racing

- Guanti Dainese Full Metal Pro

- Paraschiena Dainese Wave

- Stivali Alpinestars S-MX Plus

- Casco Bell Daytona MX-5


Barbara Roncarolo

Tutto Dainese/Agv il necessaire tecnico che ci ha equipaggiato nel corso del weekend di gara a Magny Cours. Ecco in dettaglio:

- Tuta professionale D-Air Racing

- Casco AGV Grid

- Stivali Axial Pro con calzata interna alla tuta

- Guanti Full Metal Pro

- Paraschiena Wave


Luciano Lombardi

Per la gara francese abbiamo deciso di utilizzare e testare uno dei caschi di punta della linea Race di Agv, il modello Grid. Il prodotto nasce per conciliare le tipiche caratteristiche di un dispositivo pensato per la pista (peso, sicurezza, aerodinamica, stabilità alle alte velocità), con il comfort, la comodità della calzata, l'aerazione e la praticità d'uso di un esemplare stradale.

Dopo tre giornate di intenso utilizzo in pista, non possiamo che confermare sia il mix che le singole caratteristiche sopra citate. Si tratta di un casco comodo, silenzioso, dotato di un meccanismo di rimozione della visiera molto semplice e rapido. Degno di nota è anche il sistema a leva, interna al casco, che consente di aprire e chiudere la bocchetta di aerazione sulla mentoniera, che si combina con le canalizzazioni superiori del sistema IVS (Integrated Ventilation  System) e con gli estrattori posteriori e laterali.

La vista laterale sottolinea la forma fasciante e affusolata della mentoniera, che consente un'eccellente aerodinamicità ma che - qui però siamo nel campo del tutto soggettivo - non si addice alla perfezione alla conformazione del nostro viso, rimanendo troppo vicina alla bocca, anche nella misura (nel nostro caso la S) perfetta per la nostra testa.


Luciano Lombardi

Calotta: SSL (Super Super Light) in fibra di vetro, Kevlar, Carbonio
N. di Calotte: 3 taglie di calotta
Sistema di ventilazione: IVS (Integrated Ventilation System) con ampie canalizzazioni ricavate direttamente nella calotta e sistema dinamico con prese d’aria ed estrattori posteriori
Tessuto: Dry-Comfort con trattamento igienizzante
Interni: Completamente removibili e lavabili (incluso paranuca)
Visiera: Visiera RACE -X 2011 piana, antigraffio e anti-fog ad ampio campo  visivo, predisposta per pellicole tear-off con protezione al 100% dai  raggi UV
Meccanismo Visiera: XQRS (Extra Quick Release System): rimozione e sostituzione della visiera in pochi secondi senza attrezzi
Sistema di Ritenzione: Doppia D
Taglie: XXS, XS, S, M, L, XL, XXL, XXXL


Luciano Lombardi

I materiali base di questo guanto al vertice della gamma prodotti racing di Dainese sono la pelle bovina e il kevlar. I punti più delicati o più soggetti a urti e abrasioni della mano (nocche, dorso, giunture delle dita e testa dell'ulna) sono poi protetti da inserti compositi in carbonio. La protezione del migliolo è affidata invece da una serie di inserti in resina termoplastica mentre sul palmo è steso uno strato di poliuretano.

Queste le principale caratteristiche del Full Metal Pro per quanto riguarda la protettività. A cui va aggiunta un'altra dote non indifferente: il comfort, anch'esso ai massimi livelli del segmento


Umberto Abrevini

Nel weekend di gara a Magny Cours abbiamo avuto modo di indossare e testare per bene sul campo anche gli stivali Alpinestars S-MX Plus. Via via che li abbiamo utilizzati è emersa quella che è forse la dote principale di questi prodotti, la comodità. Per chi, come noi, è molto sensibile al tema, si tratta di un fattore fondamentale: per la prima volta, da quando corriamo in pista, non ci è capitato il solito, fastidioso, fenomeno del formicolio ai piedi, segno che evidentemente la scarpetta interna estraibile è avvolgente al punto giusto, e che il  plantare sagomato anatomico e i soffietti asimettrici svolgono bene il loro compito.

Questo per quanto riguarda il cuore dello stivale. Subito all'esterno, troviamo lo strato in kevlar, mentre la tomaia è in microfibra.

La suola in gomma è stata studiata per migliorare la sensibilità di  guida, ed è dotata di battistrada antiscivolo per un’aderenza uniforme.

In caso di incidente o usura, ovviamente, gli slider su tallone a punta possono essere sostituiti


Barbara Roncarolo

I due fratelli Napoli discutono sul setting delle rispettive moto prima di scendere in pista per la Gara SBK


Luciano Lombardi

Tsitos, Francecotti e Schumacher: sono stati loro costantemente i più veloci in entrambe le giornate di prove libere/qualifiche


Barbara Roncarolo

La difficile chicane che anticipa il rettilineo dei box


Barbara Roncarolo

In uscita dalla chicane, si spalanca il gas


Luciano Lombardi

Spicca, sul monitor dell'organizzazione che aggiorna in real time i tempi in pista, l'ottima prestazione di Michael Schumacher, velocissimo anche in sella


Luciano Lombardi

Nella gara francese abbiamo avuto modo di "toccare con mano" una new entry nel campo delle termocoperte, quegli indispensabili sussidi che permettono di entrare in pista con la tranquillità di poter utilizzare le gomme al pieno delle loro potenzialità già dal primo giro.

Nate da una costola della Slime Progetto, azienda che da oltre 30 anni produce elementi riscaldanti per vari tipi di impiego, le TermoTyre si pongono sull'affollato mercato del comparto dichiarando caratteristiche innovative in materia di distribuzione del calore sulla superficie della copertura (e quindi della gomma) ottenute grazie a una particolare struttura termoconduttiva brevettata. Tale sistema permette un riscaldamento omogeneo (e non a "macchia di leopardo) e costante su tutta la superficie.

Per realizzare il prodotto sono stati utilizzati tre tipi di tessuto: poliammide, feltro aramidico e fibra aramidica.

Il test che abbiamo avuto modo di effettuare nel corso di tutta la giornata di qualifiche ha confermato appieno le promesse: la capacità di scaldare il battistrada dello pneumatico lungo tutta la sua superficie (abbiamo impostato la temperatura su un valore di 75°) è a livelli altissimi, oltre che molto rapido (in meno di 30 minuti la gomma era pronta per scendere in pista). Sotto entrambi i profili, il prodotto è inquadrabile al top


Luciano Lombardi

La versione delle TermoTyre che abbiamo avuto modo di testare a Magny Cours è quella dotata del T-Controller, il commutatore che consente una regolazione di fino della temperatura che si vuole far raggiungere alla termocoperta e di conseguenza allo pneumatico. Mediante le sonde di temperatura integrate nella resistenza, il dispositivo permette una misurazione della temperatura di tutta la gomma e non soltanto di alcune sue aree. Il sistema coperto da brevetto esclusivo di proprietà del produttore.

Da segnalare, inoltre, la funzionalità di sicurezza che interrompe l'alimentazione dopo quattro ore di utilizzo, così da evitare che la termocoperta continui a funzionare anche nel caso in cui venga dimenticata accesa.

Alla prova dei fatti il meccanismo si rivela intuitivo nell'utilizzo ed efficace. Tuttavia, le dimensioni dei commutatori non sono minimali e il loro ingombro - nel complesso - è notevole se si considera la normale "vita da paddock" in cui il proprio spazio box condiviso con altri piloti è limitato. Inoltre, in questa versione, il T-Controller implica la presenza di due cavi per ogni termocoperta, a fronte del più comodo e funzionale cavo singolo solitamente in uso dalla stragrande maggioranza dei prodotti concorrenti.

Tuttavia, Silme ha già in cantiere una nuova variante che lavora con un singolo cavo e che proveremo "sul campo" nel prossimo weekend di gara al Pannonia Ring


Barbara Roncarolo

Airbag attivato, casco allacciato, guanti infilati. Non resta che togliere le termocoperte e partire


Barbara Roncarolo

Rabbocco di benzina in vista del rientro in pista per un nuovo turno di prove libere


Luciano Lombardi

Nella top ten anche una velocissima pilota


In bagarre con il nostro compagno di team Giampaolo Fumagalli


Barbara Roncarolo

Il casco in testa è una delle prime operazioni da compiere prima di risalire in sella per un nuovo turno di prove/qualifiche. Una volta allacciato, è il momento di indossare i guanti. Dopodiché non resterà che togliere le termocoperte, far scendere la moto dai cavalletti e accendere il motore


Luciano Lombardi

La nostra moto-test denudata della parte anteriore e inferiore della carenatura pronta a sottoporsi alla necessaria ripulitura dopo l'uscita in ghiaia del turno appena concluso. Le protezioni in carbonio Studiofibre Carbonin hanno fatto il loro dovere, preservando la parte sinistra del mezzo (carter, forcellon e telaio) dai segni della caduta


Luciano Lombardi

Così si presentava la nostra D-Air dopo la scorribanda sulla ghiaia che si è conclusa con una botta sul lato destro. L'airbag integrato nella tuta è stato fin troppo zelante, visto che si è attivato anche al di sotto della soglia standard di intevento (50 km/h). Dopo pochi secondi dall'apertura, l'airbag si è sgonfiato in brevissimo tempo. Abbiamo potuto indossare la tuta (con l'airbag non più funzionante) già dal turno successivo a quello della caduta, senza accusare nessun tipo di impaccio nei movimenti


Luciano Lombardi

Avrebbe potuto avere conseguenze ben più problematiche (e costose) la caduta in ghiaia di sabato se non avessimo tutelato le parti esposte della nostra CBR600RR con le protezioni in carbonio di Studiofibre Carbonin


Luciano Lombardi

I segni della ghiaia in via di fuga nella quale ci siamo arenati poco prima di affrontare la chicane prima del traguardo


Luciano Lombardi

La porzione laterale posteriore della nostra CBR600RR "entrata in contatto" con la ghiaia del tracciato francese


Barbara Roncarolo

Dopo aver smontato le carene e dopo aver ripulito la moto dalla ghiaia che l'aveva invasa anche nei punti più impensabili, è il momento di rimontare il tutto


Barbara Roncarolo

Dopo aver sistemato e ripulito la moto è il momento di effettuare il cambio gomme, montando le coperture con cui correremo la Gara SSP


Barbara Roncarolo

Sempre emozionante e suggestivo il momento in cui i piloti corrono dalla parte opposta del rettilineo di partenza per andare a raggiungere le rispettive moto


Piloti da una parte moto dall'altra: è la bellezza delle partenze in stile Le Mans che caratterizzano le Gare di durata dell'European Riders Cup


Barbara Roncarolo

Uno dei nostri compagni di team disidratato ed esausto al rientro al box dopo aver concluso la gara Endurance


Luciano Lombardi

La premiazione dei piloti dei primi 10 team al traguardo dell'Endurance


Luciano Lombardi

Cambiano i circuiti e cambiano i gommisti, ma il verdetto della bilanciatura è sempre lo stesso: una volta accoppiati, cerchi e gomme sono perfettamente equilibrati senza che via sia alcun bisogno di aggiungere alcun peso.

Curiosità a parte, il mix tra i cerchi in alluminio forgiato di MFR Wheels e le nuove Michelin Power Cup funziona alla grande. Il dato più eclatante, a nostro parere, è quello che riguarda la confidenza e la sveltezza dell'anteriore nell'ingresso in curva, soprattutto nei cambi di direzione, ai massimi livelli per via del profilo dello pneumatico anteriore, molto appuntito, e per il peso ridotto della massa volanica della ruota del cerchio AF5S prodotto dalla nuova società del leggendario Roberto Marchesini


Barbara Roncarolo

Scambio di pareri tra chi scrive e Andrea "Minelo" Lepore prima di entrare in pista per un nuovo turno di prove libere


Luciano Lombardi

Dietro la saracinesca del team veneto che ha lasciato il segno sia nella Gara Endurance che nelle due competizioni GP


Barbara Roncarolo

Leonardo Cozzo, uno dei piloti del Twister Racing Team impegnato nell'effettuare qualche modifica al setting della sua Honda CBR600RR


Luciano Lombardi

Colpo d'occhio nel box accanto al nostro. L'immagine ritrae Davide Spinelli, del Team MDR Motosport che si appresta a fare rifornimento alla sua Kawasaki Ninja ZX-10R


Luciano Lombardi

Trent'anni, bresciano di Pedrocca di Cazzago San Martino, in Franciacorta. Marco "Phagaci" Pagani è una delle grandi realtà del motociclismo semi-professionistico italiano.

La sua carriera sulle due ruote comincia relativamente tardi, nel 2002, con l'acquisto della prima moto, una Yamaha R6. Un anno dopo - in un percorso che accomuna molti appassionati di questo sport - lascia la strada e si dedica esclusivamente alla pista.Le tre stagioni successive sono dedicate ai primi passi con la competizioni amatoriali, che approccia negli eventi organizzati da alcune tra le principali realtà del settore (Rehm, Speer ecc.). Le uscite si riducono a una manciata all'anno e l'ambito rimane circoscritto al divertimento.

Il 2006 è l'anno delle prime vere velleità agonostiche. Consegue la licenza di pilota FIM e partecipa a una gara "vera" in quello che, ancora oggi, è uno dei più quotati trofei federali, la Premier Cup. La gara in questione si svolte al Mugello e il risultato è al di sopra di ogni aspettativa: quarto tempo in griglia e terzo posto in gara perso in volata per un decimo. Nello stesso anno, in sella a una Suzuki GSX-R 1000 abbatte il muro dei due minuti sul tracciato toscano.

L'anno successivo è la fotocopia di quello che si è appena chiuso: nuovamente una sola gara, sempre al Mugello e ancora per un soffio giù dal podio.Nel 2008 si comincia a fare sul serio. Pagani si iscrive al Trofeo Motoestate, nel quale corre tre gare, senza riuscire ad arrivare alla fine per via della rottura del motore della sua moto e dell'indisponibilità economica di risalire in sella

2009: è il primo anno "vero" da pilota. La scelta del trofeo a cui partecipare è nuovamente la Premier Cup, al quale partecipa con i colori del Team CDS. Domina il campionato e non porta a casa il titolo per 10 punti, persi - ironia della sorte - proprio sul circuito di casa, Franciacorta (del quale peraltro detiene per oltre due anni il record ufficiale Fim).

Il suo nome circola sempre più frequentemente tra osservatori e addetti ai lavori e da lì a poco arriva una proposta di quelle "che non si possono rifiutare": Wild Card al CIV (Campionato Italiano Velocità) nella categoria Stock 1000. Il circuito, neanche a dirlo, è il suo preferito, il Mugello. In griglia è tra Baz (oggi impegnato in Superbike sulla Kawasaki Ninja ZX-10R del Team Pedercini) e Napoleon Loic Martin. Il best lap è di quelli alla portata di pochi: 1'55"9'''. La gara si concluderà però, con un ritiro.

Nel 2010, partecipa ancora alla Premier, ma un infortunio che gli farà saltare due gare e gli impedirà di concludere il campionato. Stessa sorte l'anno successivo, quando - in testa alla classifica piloti - si vede sfilare il titolo ancora per colpa della malasorte.

Il resto è cronaca recente: le potenzialità di aggiudicarsi finalmente il titolo nel trofeo che lo vede impegnato - a vario titolo - da sei stagioni sfuma di un soffio: è vicecampione, con all'attivo 2 pole position, 2 vittorie e vari giri veloci


Vera Bargagna

La pit lane e il rettilineo dei box


Barbara Roncarolo

Lupo Morganti del Twister Racing Team intento a sciogliere muscoli e articolazioni prima di salire in sella per la Gara SSP


Barbara Roncarolo

Quarta e ultima fila, 15esima posizione. Ma già il fatto di esserci qualificati per la finale A anziché nella rookie ha avuto per noi lo stesso sapore della vittoria


Vera Bargagna

Abbassata la visiera e imboccata la corsia che immette sul circuito, la tensione pre-gara come d'incanto svanisce


Vera Bargagna

Il capitano del Team Inpist@ si prepara per il giro di allineamento che prelude alla Gara SSP


Vera Bargagna

Matteo Padoan del Team Power si appresta a raggiungere la sua posizione in griglia di partenza


Vera Bargagna

Andrea Francescotti, in pit lane mentre si appresta a raggiungere la propria posizione in griglia. Stagione particolarmente sfortunata per il vincitore dell'ERC 2010, che nelle due gare francesi ha totalizzato un doppio zero (caduta a Ledenon e problema tecnico alla sua moto qui a Magny Cours). Si giocherà la vittoria nell'ultima gara al Pannonia Ring


Vera Bargagna

Riccardo Formenti, uno degli alfieri del Twister Racing Team si appresta a uscire dalla pit lane per cominciare il giro che gli farà raggiungere la sua posizione sulla griglia di partenza della Gara SSP


Vera Bargagna

Giampaolo Fumagalli, del Twister Racing Team, si appresta a compiere il giro di allineamento che lo porterà a occupare il suo posto nella griglia della gara SSP


Vera Bargagna

In griglia, appena partiti, nella Gara SSP, dopo il passaggio dello sbandieratore che dà il via al giro di riscaldamento


Vera Bargagna

Lo scatto che immortala il momento immediatamente successivo allo spegnimento del semaforo rosso nella gara SSP



Un altro scatto che immortala la partenza della Gara SSP


Tallonati dal pilota che da lì a breve ci sorpasserà, soffiandoci così la 12esima posizione finale nella Gara SSP


Le tre chicane sono probabilmente i punti più emozionanti del tracciato


Al tornantino 180°


Battute finali della Gara SSP: Federico Ravera, vincitore della gara, si appresta al doppiaggio nei nostri confronti


Barbara Roncarolo

L'esatto momento del nostro passaggio sulla linea del traguardo


Luciano Lombardi

Il nostro Starlane Stealth GPS-3 segna il miglior tempo registrato nella tre giorni del GP di Francia: 2.04 basso, con una velocità effettiva rilevata dal Gps di 221 km/h


Luciano Lombardi

Tutta italiana la top 10 della gara delle piccole 600


Luciano Lombardi

Riccardo Formenti, pilota del Twister Racing Team, riceve la coppa per il terzo posto conquistato nella Gara SSP


Luciano Lombardi

Federico Ravera, pilota del Team Inpist@, riceve la coppa per la vittoria nella Gara SSP


Vera Bargagna

Le "millone" partono per il giro di riscaldamento che precede l'accensione del semaforo rosso


Vera Bargagna

I piloti della SBK un attimo dopo lo spegnimento del semaforo rosso


Luciano Lombardi

Il capoclassifica nella categoria SBK Christian Napoli riceve la coppa per la sua gara appena conclusa


Luciano Lombardi

Il vincitore della gara Superbike Raphael Chevre mentre riceve la coppa


Luciano Lombardi

Davide Spinelli del Team MDR Motosport riceve la coppa per la prestazione ottenuta nella Gara SBK


Luciano Lombardi

Pierluigi Begossi del Team Power riceve la coppa per la sua prestazione nella gara SBK


Luciano Lombardi

Una stagione in progressione continua quella di Kristian Milic che dopo essere passato alla categoria SBK ha migliorato tempi e posizione in campionato gara dopo gara. Qui è ritratto mentre riceve la coppa per la sua gara nella classe regina


Luciano Lombardi

Altissimo livello e tempi d'eccezione nella gara della classe regina. Assenze di rilievo, nel gruppo dei top 10, quella di Andrea Francescotti, pilota e team manager del Twister Racing e di Federico Napoli, anche lui del Twister, caduti entrambi


Vera Bargagna

L'attimo che ha fatto immediatamente seguito allo spegnimento del semaforo nella finale dei piloti più lenti


Luciano Lombardi

I top 10 rider della finale di consolazione


Luciano Lombardi

Uno scorcio del box del Twister Racing Team con, in bella vista, alcuni dei trofei conquistati dai suoi piloti nei GP e nella Gara Endurance del weekend a Magny Cours


Luciano Lombardi

Christian e Federico Napoli, le due grandi rivelazioni di questa quarta edizione dell'European Riders Cup con la coppa appena conquistata per la grande performance nella gara di durata. Tra i due, il loro team manager, Andrea Francescotti


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