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L’Ungheria chiude le porte ai migranti: ecco come

Una modifica della Costituzione votata con schiacciante maggioranza dal Parlamento ungherese vieterà, d’ora in avanti, di “collocare” cittadini stranieri sul territorio del Paese. Mentre, una legge collegata, la cosiddetta Stop Soros, che criminalizza l’immigrazione clandestina e le persone o le organizzazioni che realizzano tali attività, prevede fino a un anno di carcere per chi aiuta rifugiati e richiedenti asilo.

Entrambi i provvedimenti erano stati al centro delle promesse elettorali di Viktor Orban, il premier nazionalpopulista eletto lo scorso aprile per la terza volta consecutiva al vertice dell’Ungheria.

Contro le quote obbligatorie dell'Ue

Tuttavia, considerato che anche se inserito nella Carta Costituzionale il diritto internazionale prevale su quello nazionale, secondo i principali costituzionalisti, la mossa di Orban rischia di non estendere la sua portata simbolica fino all’intento pratico che l’ha scaturita, ovvero confermare - in maniera blindata - il no dell’Ungheria alle quote obbligatorie di accoglienza migranti che l’Ue intende imporre ai Paesi membri.

Già nelle settimane scorse l'Ungheria e i Paesi di Visegrad avevano affossato sul nascere la riforma del Trattato di Dublino proprio in opposizione alla ridistribuzione dei profughi e non c’è stato giorno che la propaganda governativa non abbia ripetuto come un mantra che l'Ue sta mettendo a rischio l'identità e la cultura cristiana degli ungheresi.

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