L’occhio magico di Carlo Mollino in mostra a Torino

Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Carlo Mollino - Mimì Schiagno, 1952-1960 c
Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Carlo Mollino - Convalescente, 1936-1939 c
Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Carlo Mollino – Ritratto (senza titolo),
Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Carlo Mollino - Troupe acrobatica in Piazza Vittorio Veneto a Torino, 1934 c
Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Italo Cremona - Ritratto di Carlo Mollino attraverso il piano in cristallo della mensola d'Ingresso in Casa Miller, Torino 1936 c.
Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Carlo Mollino e Riccardo Moncalvo - La Società Ippica Torinese da corso Dante, fotomontaggio, 1941
Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino /Ufficio Stampa Studio ESSECI
Carlo Mollino e Riccardo Moncalvo - Casa del Sole, Cervinia, fotomontaggio, 1955 c.

In un percorso espositivo di oltre 500 immagini, che alterna grandi classici a opere del tutto inedite e mai precedentemente esposte, in programma a CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, una ricca e interessante mostra (curata da Francesco Zanot, con materiale proveniente dall’archivio del Politecnico di Torino) che attraversa l’intera produzione fotografica del noto architetto, fotografo e designer torinese Carlo Mollino

Quando

La mostra “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973” sarà aperta al pubblico dal 18 gennaio al 13 maggio 2018 nei seguenti giorni e orari:

Lunedì /Mercoledì /Venerdì /Sabato e Domenica dalle 11.00 alle 19.00

Giovedì dalle 11.00 alle 21.00

Martedì Chiuso

Dove

Ad ospitare l'esposizione, gli spazi di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia in Via delle Rosine,18 a Torino

Perchè è interessante

Tra i più noti e celebrati architetti del Novecento, Carlo Mollino ha da sempre riservato alla fotografia un ruolo privilegiato, utilizzandola sia come mezzo espressivo, sia come fondamentale strumento di documentazione e archiviazione del proprio lavoro e del proprio quotidiano.

Questa esposizione, la più grande e completa mai realizzata sul tema, indaga il rapporto tra Mollino e la fotografia evidenziandone l’unicità e le caratteristiche ricorrenti, a partire dalle prime immagini d’architettura realizzate negli anni Trenta fino alle Polaroid degli ultimi anni della sua vita.

Superando qualsiasi classificazione tra generi, incompatibile con la stessa natura molteplice e sfaccettata di Carlo Mollino, che porta avanti contemporaneamente progetti e interessi molto diversi facendoli inevitabilmente confluire tra loro, la mostra è suddivisa in quattro sezioni tematiche, ognuna intitolata con una citazione tratta dagli scritti dello stesso autore: "Mille case", dedicata al tema dell'abitare; "Fantasie di un quotidiano impossibile", centrata sull’atmosfera e le ispirazioni surrealiste che pervadono una parte della produzione fotografica molliniana; "Mistica dell’acrobazia", con immagini che parlano di velocità, movimento e dinamica; "L’amante del duca" - la più ampia della mostra, con oltre 180 fotografie - dedicata al tema del corpo e della posa

Carlo Mollino, breve biografia

Nato a Torino il 6 maggio 1905, Carlo Mollino eredita dal padre Eugenio, ingegnere ed appassionato fotografo, una poliedricità di interessi quasi impossibile da catalogare: oltre che architetto e designer, Carlo Mollino fu anche pilota di aeroplani e di auto da corsa, scrittore, fotografo. Suo è il saggio del 1949 “Il messaggio dalla camera oscura”, volume innovativo quanto fondamentale per la diffusione della cultura fotografica in Italia e la sua accettazione tra le arti maggiori.

Ottimo sciatore, nonché direttore della Coscuma (commissione delle scuole e dei maestri di sci), nel 1951 scrisse il trattato "Introduzione al discesismo", dalle cui pagine emerge appieno tutta la sua personalità inquieta, fantasiosa e bizzarra.

Nel 1953 vinse il concorso a professore ordinario e ottenne la cattedra di Composizione architettonica, che conservò fino alla morte. Nel 1957 partecipò al Comitato organizzativo della XI Triennale di Milano.

Mollino morì improvvisamente nel suo studio nel 1973, quando ancora era in attività


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