Lo showcooking di Michele Casadei Massari a New York

Laredo Montoneri
Lo chef Michele Casadei al lavoro in cucina
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Lo chef Michele Casadei al lavoro ai fornelli
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Raffaele Leone (direttore di Panorama) con il giornalista Nicola Porro, il direttore generale della Mondadori Periodici Italia Carlo Mandelli e (ultimo in fondo) Vittorio Giordano, vice president Urbani Truffle
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Il pubblico di Panorama-This Is Italy a New York per lo showcooking dello chef Michele Casadei
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Vittorio Giordano, vice president Urbani Truffle

Uno zabaione al tartufo, rigorosamente senza zucchero, a impreziosire sofficemente un taglio di costata cotta a 550 gradi per imprigionare all’interno umori e sapori; una “genovese” alla napoletana, sorta di ragù in bianco a base di cipolle, sedano e carota, a condire una pasta perfetta, rigatoni naturalmente; e poi zucchine con chinotto e menta, mostarda mantovana, acciughe e carciofi e petali e molto altro: Michele Casadei Massari ha deliziato gli ospiti di “This is Italy”, il format newyorkese di Panorama d’Italia, in corso a Manhattan.

Nato a Riccione e cresciuto a Bologna, città a cui resta profondamente legato, lo che opera da anni a New York. Fondatore ed executive chef di Piccolo Cafe a New York, che oggi conta quattro locali, ha da poco inaugurato il ristorante Lucciola di cui è executive chef.  E ormai una “firma” culinaria tra le più celebri a livello mondiale. La sua kermesse è stata ospitata nella magnifica sede della Urbani Truffles, in 10 West End Ave a New York. Un tripudio di sapori e di qualità, gettonatissima in tutta la Grande Mela.

L’ormai celebre e internazionale executive chef ha prestato i suoi servizi a numerosi top brand del mondo della moda, automotive e design italiani e non solo. Ed attualmente è anche esecutive chef di Ferrari North America. Tra le numerose collaborazioni, in ambito artistico e cinematografico, è executive chef per la Biografilm Food Accademy ed è anche un produttore cinematografico patrono del Film Festival di Bologna.

Il nome e il tema del suo show-cooking sono stati dedicati al connubio tra la carne e l’oro: “Meet Gold”, giocando sull’assonanza della pronuncia di “meat” (carne) e “meet (incontrare). E infatti le varie ricette riproponevano l’accostamento con l’oro zecchino in micropolvere, oltre che naturalmente con quell’autentico oro vegetale che è il tartufo.

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