Le lobby gay in curia

I corvi tornano a volare sulla Basilica di san Pietro. Lettere anonime e dossier riservati hanno ripreso a circolare con destinazione Domus Santa Marta, dove risiede Papa Francesco. Nel mirino ancora una volta omosessuali, o presunti tali, presenti in curia: filiere e gruppi di potere cementati da ricatti e passioni inconfessabili. Il riferimento di Jorge Mario Bergoglio sulla presenza di una lobby gay in Vaticano ha scoperchiato di nuovo il vaso di Pandora. Il Papa ha letto il capitolo del rapporto dei tre cardinali su Vatileaks dedicato alla rete dei gay in Vaticano e anticipato da Panorama all’indomani delle dimissioni di Benedetto XVI. E si prepara a fare un’azione di pulizia che attraverserà tutta la curia, cominciando dallo Ior. Ma è una lotta contro il tempo: i vecchi poteri si stanno già coalizzando per ostacolare la rivoluzione di Bergoglio. Per commentare su Twitter usate l'hashtag #vaticano 

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