Le dimissioni pilotate del direttore antidoping della Russia

Le atlete russe radiate e sospese

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FRANCK FIFE/AFP
Marya Savinova

Le atlete russe radiate e sospese

Clive Brunskill/Getty Images Sport
Il podio degli 800 femminili a Londra 2012: medaglia d'oro per Marya Savinova, d'argento per la chiacchieratissima sudafricana Caster Semenya, e di bronzo per l'altra atleta russa, Ekaterina Poistogova

Le atlete russe radiate e sospese

Mike Hewitt/Getty Images Sport
Marya Savinova e Ekaterina Poistogova, oro e l'argento negli 800 femminili a Londra 2012. Per loro, la commissione Wada ha chiesto la squalifica a vita

Le atlete russe radiate e sospese

FRANCK FIFE/AFP
La Savinova e la Poistogova con il loro tecnico Vladimir Kazarin

Il ministro dello Sport russo Vitali Mutko ha accettato le dimissioni di Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio antidoping di Mosca che ieri ha sospeso la sua attività dopo che l'agenzia mondiale antidoping  ha deciso di revocargli l'accredito in seguito al rapporto agghiacciante di una commissione nominata dalla stessa agenzia.  La Russia, secondo il rapporto, avrebbe praticato negli ultimi anni un vero e proprio doping di Stato creando una organizzazione interamente votata alla manipolazione dei risultati con il consenso dello stesso governo russo.

Il report, prodotto dalla commissione istituita dalla Wada dopo 11 mesi di investigazioni, ha accusato lo stesso  direttore dimissionario del laboratorio di Mosca, Grigory Rodchenko, di aver distrutto 1417 test per evitare che l’inchiesta potesse scoprire la truffa. L’ordine, secondo l'agenzia, sarebbe partito direttamente da Vitaly Mutko, ministro dello Sport. La Russia nega l'addebito e, sulla richiesta di squalificare per due anni di tutti gli atleti russi e radiare a vita cinque noti atleti della Federazione, parla di un complotto politico. Il sospetto è che quelle di Rodchenkov siano dimissioni pilotate da Mosca, al fine di fornire un perfetto capro espiatorio che liberi il governo, il ministero e lo stesso presidente delle sue responsabilità in questa vicenda. Ma come siamo giunti a questo punto?

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