L’AS Roma gestirà l’oratorio del Papa

Il 27 aprile, sarà il giorno della verità per decidere il futuro del Pontificio Oratorio di San Pietro, la famosa struttura sportiva che sorge sulla collina del Gelsomino a due passi dalla Città del Vaticano, di proprietà degli statunitensi Cavalieri di Colombo. Si dovrebbero ritrovare infatti intorno a un tavolo i responsabili dell’Oratorio, i rappresentanti dei Cavalieri di Colombo e gli emissari di James Pallotta, presidente della As Roma, per presentare la loro offerta. La società di Francesco Totti ne farebbe un campus per il calcio giovanile maschile e femminile e contribuirebbe così a colmare i debiti che negli ultimi anni la struttura ha accumulato. Ma c’è una contro offerta che il Centro sportivo italiano sarebbe intenzionato a presentare. Non va dimenticato, infatti, che proprio quei campi sono stati teatro della famosa Clericus Cup, il campionato di calcio tra seminari e istituti religiosi della capitale divenuto ormai un appuntamento annuale.
Il principale interrogativo è sul destino complessivo della struttura che comprende una cappella, varie aule scolastiche, un teatro, spogliatoi con servizi e appartamenti per i dipendenti, due campi da calcio regolamentare illuminati, due campi da calcetto regolamentari in erba sintetica illuminati, un campo polivalente (basket/tennis), una piscina coperta, un campo da basket coperto, un parcheggio. Frequentato anche da monsignori e prelati del Vaticano, l’Oratorio san Pietro conta attualmente 700 ragazzi iscritti alle diverse attività sportive. Ma fino ad oggi ha svolto anche un’intensa attività di oratorio con la Messa domenicale, catechismo, preparazione alla prima Comunione e alla Cresima. Le famiglie ora si chiedono che ne sarà di tutto questo.
Il Pontificio Oratorio di san Pietro venne inaugurato nel 1968 da Paolo VI su un terreno appositamente donato ai Cavalieri di Colombo i quali, in cambio, avevano dato al Papa i terreni dove venne costruita l’Aula Paolo VI e dove sorgeva il vecchio oratorio Pio XI.

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