Lady Gaga: la recensione di Artpop, il nuovo album

Ha un'attitudine onnivora Lady Gaga, questo si sa da tempo. Il suo modo di cavalcare la fama è tenere tutto insieme: la musica, le battaglie civili, la trasgressione, il gusto per l'arte (la copertina è di Jeff Koons) la disperazione e il consumismo. In questo senso Artpopè un album-caleidoscopio. Se la musica oscilla tra electro pop, dance, tecno, rock, e R&B, i testi spaziano da Dio alla droga, dal sesso alla fama, alla moda, alla solitudine, al femminismo. 

Il primo brano è Aura, introdotto da una chitarra mariachi, prima di esplodere in un vortice ritmico pulsante. A un certo punto arriva il ritornello, una certezza: Gaga non ha perso di vista l'arte del pop, che prima di ogni altra cosa è arrivare subito a un'audience. 

Abbondano in Artpop quelle che potremmo definire sex songs, in cui Gaga esplicita la sua passione per la "sexy side of life": G.U.Y. sta per Girl under you (intrigante la linea melodica, una delle migliori del disco), Sexx Dreams non ha bisogni di spiegazioni, mentre Manicure è una "sottile" allusione alle mani che si muovono su un corpo

Dope, come suggerisce il titolo, parla di stati mentali alterati, ma in realtà è un'ode ai fan, che, canta Gaga, sono meglio di qualsiasi sostanza dopante. Intensa e ispirata l'interpretazione piano e voce. Il suono è così nitido e presente da far sembrare che Gaga e il suo pianoforte siano nella stanza dove risuona l'album. 

Che Gaga abbia un feeling con la moda è risaputo, peccato che questa inclinazione si concretizzi in due brani prescindibili: Donatella (nel testo si parla di ragazze skinny, vomito, pasti a base di insalata e altre meraviglie del repertorio di genere...) e Fashion! che si riprende un po' quando un riff di chitarra cita le contaminazioni disco-rock dei Daft Punk. Sul versante black music funziona discretamente la collaborazione con R. Kelly in Do What U Want.

Infinitamente meglio la fotografia della solitudine di una star in Gypsy, che parte come una ballad prima di prendere quota e ritmo. "Non voglio restare da sola per sempre, ma io amo la vita da zingara" dice Gaga, ricordando al mondo e ai suoi fan, i Little Monsters, che per essere la regina del pop c'è un prezzo da pagare. Alto. 

Artpop dice che Gaga è ancora una popstar più che credibile, forse la migliore in circolazione. Ma nel disco non ci sono soltanto luci. Quando si presenta piano e voce, Gaga diventa artista nel senso compiuto del termine. Viceversa, in versione dancefloor non scatta la stessa magia. Riascoltando Gypsy o Dope, appare chiaro quale direzione dovrebbe prendere la sua carriera. Da Artpop in poi, naturalmente...

- Per celebrare questa uscita, Universal Music Italia, insieme alla community ufficiale italiana di Lady Gaga, ha voluto organizzare 2 eventi esclusivi dedicati ai Little Monsters italiani. 

Lunedì 11 Novembre (con un giorno di anticipo sull’uscita ufficiale) a partire dalle ore 17.30 sarà possibile acquistare ARTPOP nel negozio Mondadori Multicenter di Milano (Corso Vittorio Emanuele, Galleria del Corso, 2) e Discoteca Laziale di Roma (Via Giolitti, 263).

I fan che si presenteranno con il look più stravagante ispirato a Gaga potranno portarsi a casa la preziosa tiratura limitata delle 4 copertine d’autore di Lady Gaga su V Magazine. Ma non è finita Qui tutti i dettagli relativi all’iniziativa

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