La vita è troppo breve e bella per aver paura

Una mia collega, che supporta l’area innovazione di una grande azienda italiana, mi ha scritto oggi tramite email.

“Sarebbe bello riuscire a convincere le persone che lavorano su progetti innovativi, o all’interno dell’Area innovazione, che prendere decisioni non è una malattia mortale o contagiosa. Certo, si può sbagliare, ma solo chi non fa niente è infallibile.

Non stiamo chiedendo di decidere se litigare o meno con Putin, ma cose semplici come ok andiamo avanti. Ovvio, sarebbe meglio se il top management selezionasse profili con la giusta attitudine mentale, ma una volta assunto il ruolo di innovatore in azienda, le persone dovrebbero almeno avere il coraggio di prendersi qualche responsabilità. Perché non lo fanno?”

La mia risposta è che le persone vivono con la paura nel cuore e nella pancia, prima che nel cervello, e così facendo perdono gioie ed opportunità che la vita presenta.

Se è vero che per timori immotivati si rinuncia spesso a godere di opportunità straordinarie di vita, immaginate quanto la paura sia potente e bloccante in azienda, dove si teme che una decisione sbagliata comporti la perdita di privilegi e posizioni acquisite!

Quanti baci non abbiamo dato, quante carezze abbiamo costretto nelle mani, quante lacrime trattenute negli occhi e quante belle esperienze non abbiamo vissuto, solo per paura?

Ma la vita è troppo breve e bella per aver paura, lasciandola scorrere via come spettatori passivi!

il bacio, di Franco Abbina

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