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ANSA/ TERESA CARBONE
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La tensione Lega-M5S: al centro Silvio Berlusconi

Il secondo giro di consultazioni al Quirinale per la coalizione di centrodestra si è conclusa riportando all'apparente unità le sue tre anime. La determinazione di Silvio Berlusconi ha portato, dopo un breve vertice a Palazzo Grazioli, ad una dichiarazione congiunta di ritrovata unità e "pari dignità" di tutti i componenti di fronte alla richiesta del M5s del passo di lato del leader di Forza Italia.

Così al Quirinale Matteo Salvini legge una nota a nome della coalizione in cui professa l'"unità di intenti e programmi della coalizione" e avverte: il centrodestra è pronto a formare un "governo forte e di lunga durata con un premier indicato dalla Lega".

Ma a Berlusconi non basta. Si prende la scena facendo dichiarazioni non concordate e attacca: "Bisogna saper distinguere i veri democratici da chi non conosce l'abc della democrazia...". Un'allusione che fa il paio con il niet al passo indietro chiesto dai 5 Stelle. E che ricorda l'analogo attacco fatto ai 5 Stelle in occasione delle prime consultazioni.

Berlusconi parla dopo le consultazioni al Quirinale | video

La reazione del M5S

La battuta manda su tutte le furie Luigi Di Maio, l'ultimo ad essere ascoltato con la sua delegazione al Colle: "È chiaro che la coalizione di centrodestra è tuttora divisa, perché mentre il leader della Lega apriva al M5S, con una battutaccia nei nostri confronti Berlusconi ha dimostrato che il centrodestra sta sperando in questo momento nel Pd".

Il M5s non puo' che prendere atto dello schiaffo. E si rivolge a Salvini ricordandogli che per i 5 stelle un governo con Fi è "impossibile": la Lega "deve prendersi le sue responsabilità perché sta dicendo o che vuole fare un governissimo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura".

Il capo politico del M5s appare basito: "Non comprendo come Matteo Salvini di fronte alla possibilità di far partire il governo di cambiamento si stia ostinando con la coalizione di centrodestra". Mentre è convinto che tra M5s e Lega "ci sia energia istituzionale". Non chiude ai dem ma non può che allargare le braccia: "ho apprezzato l'apertura di autorevoli esponenti ma è chiaro che in questo momento il Pd èfermo su posizioni che non aiutano".

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