La prima volta di un presidente americano a Hiroshima

6 agosto 1945: gli effetti della bomba H su Hiroshima

(Ansa/EPA/A PEACE MEMORIAL MUSEUM)
Il fungo atomico prodotto nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki in Giappone

6 agosto 1945: gli effetti della bomba H su Hiroshima

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Vittime dell'esplosione atomica in un ospedale di fortuna allestito nella sede di una banca andata distrutta nel centro di Hiroshima.

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L'equipaggio del bombardiere B-29 "Enola Gay" in trionfo su una Willys nel primo anniversario dello sgancio dell'atomica su Hiroshima e Nagasaki.

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Le rovine della città di Hiroshima

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(Ansa/EPA/NAGASAKI ATOMIC BOMB MUSEUM) A handout photo shows a view of the mushroom cloud photographed from the ground of the 09 August 1945 atomic bombing of Nagasaki. United Nations Secretary General Ban Ki-moon arrived in Japan 03 August 2010 to visit Hiroshima and Nagasaki, the two cities where the US military dropped atomic bombs 65 years ago. Ban will be the first UN secretary general to attend the Peace Memorial Ceremony in Hiroshima. For the first time the United States will send an envoy to the memorial. The US bomber Enola Gay dropped an atomic bomb on Hiroshima on 06 August 1945, killing tens of thousands of people in seconds. By the end of the year, 140,000 had died from the effects of the bomb. On 09 August a second atomic bomb was exploded over Nagasaki, killing more than 73,000 people.  

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L'Enola Gay, il bombardiere B-29 che sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima.

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1945. Hiroshima dopo il bombardamento.

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Agosto 1945. La schiena di un uomo completamente bruciata dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima.

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Agosto 1945. Hiroshima dopo il bombardamento.

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1° settembre 1945. Una veduta aerea di Hiroshima, circa un mese dopo l'esplosione atomica.

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6 agosto 1945. Il colonnello Paul W. Tibbets Jr., pilota del bombardiere Enola Gay, saluta dal finestrino prima di decollare per sganciare la prima bomba su Hiroshima.

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6 agosto 1945. I resti delle caserme delle divisioni di terra dell'esercito giapponese, a circa 1300 metri dal punto in cui venne sganciata la prima bomba.

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6 agosto 1945. Una veduta aerea di Hiroshima distrutta dal bombardamento.

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Agosto 1945. Hiroshima dopo il bombardamento.

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15 agosto 1945. Una donna mostra le gravi ferite causate dal bombardamento atomico su Hiroshima.

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6 agosto 1945. Il fungo della bomba atomica sganciata su Hiroshima, fotografata dall'Esercito degli Stati Uniti.

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Hiroshima devastata dal bombardamento atomico. L'edificio sulla destra è stato conservato come Memoriale per la pace o Cupola della bomba atomica, oggi appartenente alla lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

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1° gennaio 1948. Bambini con maschere antiradiazioni atomiche a Hiroshima, due anni e mezzo dopo il bombardamento.

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1947. Il signor Yoshie Amaha mostra le ferite conseguenti al bombardamento atomico presso l'ospedale della Tokyo Imperial University.

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Settembre 1945. Un soldato giapponese cammina attraverso le rovine di Hiroshima, dopo il bombardamento atomico.

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1945. Hiroshima dopo il bombardamento.

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1° settembre 1945. Vittime della bomba atomica su Hiroshima in un ospedale di fortuna allestito nella sede di una banca danneggiata.

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Una madre accanto al figlio, vittime del bombardamento di Hiroshima.

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Hiroshima dopo il bombardamento.

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Hiroshima

Sarà il primo presidente americano in carica a visitare Hiroshima, teatro della prima bomba atomica della Storia sganciata dall'aviazione statunitense sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Era il 6 agosto del 1945, quando alle 8:15 del mattino Little Boy, l’ordigno a bordo del B-29 Enola Gay, fu fatto precipitare sulla città giapponese, dimezzando una popolazione allora di 340 mila persone e lasciando ferite indelebili sui sopravvissuti, molti dei quali sarebbero morti mesi e anni dopo a causa delle radiazioni.

Quella bomba - sganciata secondo gli storici per fiaccare definitivamente la difesa nipponica, porre fine alla guerra e lanciare un avvertimento all'Unione sovietica di Giuseppe Stalin - fu il cemento della corsa agli armamenti e a quell'equilibrio del terrore post-bellico che avrebbe sì garantito decenni di pace all'Europa, ma a un prezzo di vite umane che ancora oggi ci interrogano sulla follia della guerra.          

Non si scuserà, Barack Obama, «non riesaminerà la decisione di usare la bomba atomica» ha dichiarato il vice-consigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes, ma «accenderà i riflettori sul terribile costo umano delle guerre», ribadendo l’impegno odierno a favore della non proliferazione, del disarmo nucleare, più in generale della pace. Difenderà - secondo i suoi consiglieri -  l’accordo nucleare con l’Iran, affronterà il tema della minaccia dei missili nordcoreani e la questione delle tensioni militari nel Mar Cinese Meridionale tra la  marina statunitense e quella cinese.

Ma non chiederà scusa, chiedere scusa - gli hanno suggerito i suoi consiglieri - è un'ammissione di colpevolezza di fronte al popolo americano, di fronte all'opinione pubblica mondiale. Significherebbe violare il tabù della vittoria americana, scatenando in patria un dibattito feroce e gravido di accuse e potenziali rischi per quella che ancora oggi è percepita da larghe fette del popolo americano come la superiorità morale degli Stati Uniti. Ma cercherà di trasformare la tragedia di Hiroshima in un monito per il futuro. Un monito - secondo quanto scrive il New York Times - anche a Donald Trump, che in campagna elettorale non ha escluso l'uso di armamenti nucleari nel Medioriente devastato dalle guerre e alla ricerca di un nuovo assetto geopolitico che possa nascere sulle macerie di Sykes Picot.

Hiroshima ha saputo rialzarsi dalle macerie. Oggi è una città con oltre un milione di abitanti che non ha dmenticato quel 6 agosto del 1945. Il Primo ministro giapponese Shinzo Abe, che accompagnerà Obama nella visita alla città-simbolo il 27 maggio, non ha voluto aprire nuove ferite: «Il Giappone è il solo Paese a essere stato colpito da una bomba atomica – ha fatto sapere –. Abbiamo una responsabilità di assicurare che quella terribile esperienza non venga mai più ripetuta da nessuna parte. Vorrei compiere ogni sforzo assieme al Presidente Obama a favore dell’avvento di un mondo senza armi atomiche e abbiamo l’opportunità di rafforzare questa missione». Aorire oggi nuove polemiche - a settant'anni di distanza - significherebbe non cogliere la portata simbolica - anche senza scuse ufficiali - della prima visita di un presidente americano nella città-martire nipponica. 

Perché gli Usa non hanno mai chiesto scusa per Hiroshima?

Bomba atomica su Hiroshima - video

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