La prima opera lirica cinese in Italia

ragazzo-riscio\u0300
Ufficio stampa
Il ragazzo del Risciò, prima opera cinese rappresentata in Italia
Ufficio stampa
Il ragazzo del Risciò, prima opera cinese rappresentata in Italia
Ufficio stampa
Il ragazzo del Risciò, prima opera cinese rappresentata in Italia
Ufficio stampa
Il ragazzo del Risciò, prima opera cinese rappresentata in Italia
Ufficio stampa
Il ragazzo del Risciò, prima opera cinese rappresentata in Italia
Ufficio stampa
Il ragazzo del Risciò, prima opera cinese rappresentata in Italia
Ufficio stampa

Approda in Italia per la prima volta un'opera lirica cinese (cantata in cinese), e uno s'immagina un flop: invece “Il Ragazzo del Risciò ”, la più famosa opera lirica cinese, è già un successo. La tournée è partita ieri dal Teatro Regio di Torino, dove ha riscosso grande pubblico e lunghi applausi, e arriverà poi a Milano (all'Auditorium il 26 settembre 2015), a Parma (all'Auditorium Paganini il 27 settembre), a Genova (al Teatro Carlo Felice il 30 settembre e 1 ottobre), a Firenze (Teatro dell’Opera, 4 e 5 ottobre).

Opera monumentale, quasi cinematografica (i personaggi in scena sono oltre 65) “Il Ragazzo del Risciò” è tratto dal romanzo di Lao She, uno dei massimi rappresentanti della letteratura cinese moderna.

Il romanzo è considerato una pietra miliare della letteratura cinese del XX secolo e viene spesso interpretato come un atto d’accusa nei confronti del vecchio regime. Ancora oggi  è antologizzato nei libri di testo ed è ampiamente letto dalla popolazione. La città di Pechino “sporca, bella, decadente, vivace, caotica…” è uno sfondo non casuale della narrazione e vibra di una vita che pare partecipare alle sofferenze degli umili: “L’unico amico che aveva era questa antica città.”

Il romanzo si riassume, in qualche misura, nel rapporto tra un tiratore di risciò (Xianzi) e il suo veicolo, con cui intrattiene un legame quasi viscerale: i due si muovono dentro un gigantesco affresco cupo e senza speranza. Il risciò è simbolo di libertà ed è al contempo un giogo crudele: il servo vuole affrancarsi dal suo padrone ma, contemporaneamente, è in qualche modo vinto dall’oggetto del suo sogno, che si sposta sempre più lontano. Questo perché in una società dai rapporti così iniqui, ai miseri e deboli non è neanche consentito di sognare.


YOU MAY ALSO LIKE