La Milano Pop in mostra a Palazzo Lombardia

Sergio Sarri
Sergio Sarri /Ph. Pier Enrico Ferri
Sergio Sarri, Il grande prestigiatore. Le avventure di Nessuno,1967
Sergio Sarri /Ph. Stefania Sarri
Sergio Sarri, The Goddess Star n.1, 2019
Giosetta Fioroni /Courtesy by Robilant Voena
Giosetta Fioroni, Gli occhiali,1968
Giangiacomo Spadari /Ph. Bruno Bani
Giangiacomo Spadari, Tempi moderni, 1973
Gianni Bertini /Ph. Pier Enrico Ferri
Gianni Bertini, Questo nottambulo di Zorro. I due astronauti,1965
Mario Schifano /Ph. Bruno Bani
Mario Schifano, Palma, primi anni 70
Fernando De Filippi/Ph. Chiara Fasoli
Fernando De Filippi, Cuba-Cuba, 1970
Emilio Tadini /Ph. Bruno Bani
Emilio Tadini, Il desiderio del pittore, 1976

Curata da Elena Pontiggia, la mostra allo Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia approfondisce un segmento di storia recente del nostro Paese, gli anni Sessanta e Settanta, attraverso una cinquantina di lavori – molti dei quali inediti – dei principali protagonisti milanesi della Pop Art, movimento artistico che più di ogni altro ha saputo esprimere le icone e le contraddizioni della società contemporanea e che, muovendo dagli Stati Uniti, ha animato anche l’Italia

Quando

L'esposizione "MILANO POP. Pop Art e dintorni nella Milano degli anni ’60/’70" è visitabile dal 4 aprile al 29 maggio 2019 nei seguenti giorni e orari

Lunedì-venerdì ore 11-19

Sabato-domenica ore 15-19

Chiuso Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile e 1 maggio

Ingresso libero

Dove

Ad ospitare la mostra, lo Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia, via Galvani 27, Milano

La Mostra

La collettiva muove da un panorama della Pop Art italiana con i grandi protagonisti della corrente, da Mario Schifano a Tano Festa, da Mimmo Rotella a Giosetta Fioroni, per poi concentrarsi sull’ambiente milanese con Valerio Adami, Enrico Baj, Paolo Baratella, Gianni Bertini, Fernando De Filippi, Lucio Del Pezzo, Umberto Mariani, Silvio Pasotti, Sergio Sarri, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Emilio Tadini.

L’esposizione evidenzia così i diversi punti di contatto, ma anche e soprattutto le differenze profonde con la Pop Art americana (da qui il sottotitolo “Pop Art e dintorni” ), indagando come gli artisti italiani, milanesi in particolare, abbiano interpretato originalmente la tendenza, sullo sfondo di un’ Italia inquieta, che da un lato conosce il boom economico e dall’altro si avvicina ai tempi bui degli “anni di piombo

Tra le opere esposte, da segnalare l’ironico décollage di Rotella Cleopatra Liz (1963), che rimanda ai manifesti dei grandi kolossal cinematografici; la Palma di Schifano dei primi anni ’70; Gli occhiali (1968), dalla serie degli argenti di Giosetta Fioroni.

Venendo al panorama milanese, ecco gli antropomorfici collage di Baj, tra cui l’inedito Cathérine Desjardins, dite Madame de Villedieu del 1974; il visionario Questo nottambulo di Zorro (I due astronauti) del 1965 di Bertini; il metafisico Archeologia con De Chirico del 1972 di Tadini.

E poi, infine, i lavori ispirati a temi politici e sociali come Il giorno della presa del 1970 di Baratella; Cuba-Cuba del 1970 di De Filippi; Il grande prestigiatore (Le avventure di Nessuno) del 1967 di Sarri; l’inedita Metropolitana del 1973 di Spadari.

Cinema Pop

Importante evento collaterale - che accompagna “MILANO POP” per tutta la sua durata - la mostra tematica “CINEMA POP” (allestita presso la Galleria Robilant+Voena di Milano), che propone una trentina di lavori di Sergio Sarri e Giangiacomo Spadari, noti protagonisti della Pop Art milanese

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