Economia
March 01 2016
Nel 2015 il Pil italiano è aumentato dello 0,8%, tornando a crescere dopo tre anni di cali. Ma non solo. Il rapporto deficit/Pil nel 2015 è stato pari al 2,6%, dopo il 3% del 2014. L'indebitamento in rapporto al Pil è in linea con le stime del Documento di economia e finanza del governo ed è il più basso dal 2007, riportando l'orologio agli anni precedenti la crisi finanziaria. Il surplus primario (al netto degli interessi sul debito) si riduce invece all'1,5%, il più basso dal 2011.
Sono buone le notizie diffuse dall'Istat quest'oggi riguardo l'economia italiana nel 2015, cresciuta dello 0,8% dopo una prima stima dell'Istituto, diffusa a metà febbraio e basata sui trimestri, al +0,7%. La previsione contenuta nella nota di aggiornamento al Def dello scorso settembre indicava un +0,9%.
"In valore assoluto l'indebitamento è di -43.101 milioni di euro, in diminuzione di oltre 5,5 miliardi rispetto a quello dell'anno precedente", ha scritto l'Istat riportando i dati relativi al 2015 che hanno visto un miglioramento del rapporto deficit/Pil, passato da -3% a -2,6%, in linea con le previsioni del Governo.
In un tweet il commento del premier Matteo Renzi:
Con questo Governo le tasse vanno giù, gli occupati vanno su, le chiacchiere dei gufi invece stanno a zero. https://t.co/PsQD1W3LsO
Matteo Renzi (@matteorenzi) 1 marzo 2016
Il debito
Nel 2015 il debito italiano è pari al 132,6% del Pil, il massimo dal 1995, da quando cioè sono state ricostruite le serie storiche (nel 2014 si attestava al 132,5%). Il dato è inferiore alle previsioni del Governo nella Nota di aggiornamento del Def, che indicavano un rapporto del 132,8%. In valore assoluto, il debito del 2015 si attesta a circa 2.170 miliardi di euro, un livello record.
La pressione fiscale
La pressione fiscale nel 2015 si attesta al 43,3% del Pil, il livello piu' basso dal 2011 quando aveva segnato 41,6%. Lo certifica l'Istat notando il calo di tre decimali di Pil rispetto al 43,6% del 2014.
Gli investimenti
Nel 2015 gli investimenti fissi lordi in Italia tornano a crescere, con un aumento dello 0,8%. Si tratta del primo rialzo dopo 8 anni: l'ultima variazione positiva risale al 2007.
I consumi
Nel 2015 i consumi finali nazionali sono saliti dello 0,5% grazie alla spinta arrivata dalla spesa delle famiglie, cresciuta dello 0,9%, mentre scende la spesa delle amministrazioni pubbliche (-0,7%).
Spesa per interessi passivi
La spesa per interessi passivi sul debito pubblico scende ancora e a ritmo accelerato. Nel 2015 infatti registra un ribasso dell'8%, dopo la riduzione del 4,2% nel 2014. Sempre nell'ambito delle uscite, l'Istat fa notare come sul "forte aumento delle altre uscite in conto capitale (+17,7%) hanno pesato la decisa crescita dei contributi agli investimenti
e la restituzione degli arretrati per le pensioni erogate a partire dal 2012 a seguito della sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale".