La denuncia del Papa: i poveri sono il più grande debito dell’America Latina

Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Quito in Ecuador, accolto dal presidente della Repubblica Rafael Correa con la moglie Anne Malherbe Gosseline, 5 luglio 2915 ANSA / CIRO FUSCO
Papa Francesco all'aeroporto di Fiumicino poco prima di partire per un viaggio apostolico in Ecuador, Bolivia e Paraguay, Fiumicino (Roma), 5 luglio 2015. ANSA
ANSA/ TELENEWS

L'abbraccio a Papa Francesco della popolazione locale, Quito, Ecuador, 5 luglio 2015. ANSA/Osservatore Romano
L'abbraccio a Papa Francesco della popolazione locale, Quito, Ecuador, 5 luglio 2015. ANSA/Osservatore Romano
Quito, Ecuador, 5 luglio 2015, l'arrivo del Papa in città. EPA/ROBERT PUGLLA
Quito, Ecuador, 5 luglio 2015, l'arrivo del Papa in città. EPA/ROBERT PUGLLA

Il viaggio di Papa Francesco in America Latina è iniziato con un simbolico fuori programma, prima ancora di imbarcarsi sull’aereo Alitalia che lo avrebbe portato in Ecuador, Bolivia e Paraguay. L’elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski ha accompagnato a Casa Santa Marta sette «senza fissa dimora» che hanno augurato buon viaggio al Papa. Un saluto che il pontefice ha gradito particolarmente, forse addirittura più dell’omaggio delle autorità che lo attendevano all’aeroporto. Di certo un gesto che riassume il senso di questo viaggio verso le periferie del continente, per denunciare disuguaglianze e povertà.
Francesco è stato accolto in Ecuador dal presidente Rafael Correa, contestato nei giorni scorsi da manifestazioni di piazza per le sue politiche fiscali ed economiche, in particolare la legge sulla «redistribuzione della ricchezza» che, secondo l’opposizione e i movimenti per i diritti civili, aumenterebbe le disuguaglianze: «Il grande peccato sociale del Sud America è l’ingiustizia. La crescente differenza tra ricchi e poveri è uno scandalo. La ricchezza va distribuita», ha detto Correa rivolgendosi al pontefice. E Bergoglio, nel suo discorso di saluto, ha ringraziato Correa: «Gradisco la sua consonanza con il mio pensiero». E ha aggiunto: «I passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo garantiscano un futuro migliore per tutti, riservando una speciale attenzione ai nostri fratelli più fragili e alle minoranze più vulnerabili che sono il debito più grande che ancora detiene l’America latina». Il pontefice ha inoltre rassicurato il presidente che «può contare sull’impegno e la collaborazione della Chiesa per questo popolo che si è alzato in piedi con dignità».
Dunque, se i vescovi ecuadoriani aveva criticato, con una certa fermezza, i tentativi di strumentalizzazione della visita papale da parte del presidente, il Papa getta invece un ponte verso il governo, cercando una linea comune. Bergoglio non nasconde il suo apprezzamento per Correa, non teme lo stile da «caudillo» del presidente e spinge per una linea di collaborazione con la Chiesa.

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