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La Camusso contestata a Cerignola

Di Vittorio dava la parola ai contadini, noi dobbiamo parlare, non voi che prendete i mensili grandi”. Non si tratta della solita accusa al politico di turno aggrappato alla poltrona e al suo privilegio nell’era della Casta, ma sono le parole con le quali Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, è stata contestata a Cerignola.

A rimarcare l’importanza della notizia non è tanto la contestazione in sé, ma il luogo dove questa è avvenuta. La leader sindacale si trovava in Puglia per commemorare i 55 anni della morte di Giuseppe Di Vittorio. Il momento clou era sabato 3 novembre proprio a Cerignola, la città che ha dato i natali a colui che, con le sue battaglie contro i padroni, il sindacato lo ha fondato. Nel momento in cui la Camusso prende la parola per esporre il suo punto di vista sulle origini del movimento e sull’importanza della Camere del Lavoro, dalla platea si alza un anziano agricoltore e comincia a inveire contro colei che siede adesso sulla poltrona del suo noto concittadino, accusandola di aver tradito quelli che erano gli ideali fondanti del sindacato.

Chi avrebbe mai immaginato una simile situazione? L’imbarazzo da parte delle personalità presenti sul palco del Teatro cittadino è palpabile, ritrovarsi in quello che poteva essere considerato un fortino sicuro e ritrovarsi, invece, a essere contestati. Gli animi non si placano e la tensione comincia a salire. A questo punto interviene il servizio d’ordine della CGIL per cercare di zittire l’anziano contestatore armato della sola parola e che ha avuto l’ardire di inveire contro la Camusso che nel frattempo non ha potuto far altro che rimanere impietrita e, a dir poco, esterrefatta per la situazione creatasi.

Che la classe dirigente italiana tutta non stia attraversando un buon momento è ormai una cosa risaputa. Ora anche il più grosso sindacato italiano viene investito dalla contestazione.

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