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L’altra trattativa Stato-mafia (che il ministro Severino non ha visto)

Sorpresa: già il 5 luglio 2012 l’ufficio di gabinetto del ministro della Giustizia, Paola Severino, era stato informato delle anomale visite dei due parlamentari Giuseppe Lumia (Pd) e Sonia Alfano (Idv), che il 26 maggio e il 3 luglio avevano incontrato Bernardo Provenzano e altri capi mafiosi rinchiusi nel carcere di Parma, e sotto la supervigilanza del 41 bis, allo scopo dichiarato di indurli al «pentimento».

Panorama (nel n. 35 del 22 agosto) aveva già segnalato la stranezza del ritardo con cui la guardasigilli aveva reagito a questi anomali colloqui investigativi (che il codice riserva alla magistratura), emanando soltanto il 10 agosto 2012 una circolare che richiamava i direttori delle carceri al rispetto delle norme e li obbligava quindi a interrompere i colloqui tra parlamentari e detenuti se questi trattavano di «procedimenti in corso».

Ora, rispondendo il 20 settembre a un’interrogazione presentata dai deputati pdl, il sottosegretario alla Giustizia Sabato Malinconico ha confermato che Filippo Grisolia, capo del gabinetto del ministro Severino, ricevette la relazione sulle anomale visite di Lumia e Alfano nel carcere di Parma al più tardi il 5 luglio.

A Panorama risulta peraltro che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (interno al ministero), così come le procure interessate al caso (Palermo, Firenze, Messina...) fossero stati subito avvisati sia dalla direzione del carcere di Parma, sia dalla direzione centrale per il trattamento dei detenuti: e già il 27 maggio, all’indomani della prima visita di Lumia e Alfano nella prigione emiliana.

Resta comunque il dubbio: perché Severino è intervenuta con la sua circolare solo il 10 agosto? È possibile che dal 5 luglio Grisolia non l’avesse informata?

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