John Kerry da Letta e altre foto del giorno, 23.10.2013

EPA/SERGEY DOLZHENKO

23 ottobre 2013. Militanti dell'opposizione manifestano per chiedere al Presidente Yanukovich il rilascio dalla prigione della loro leader, l'ex Primo ministro Yulia Tymoshenko, nei pressi del municipio di Kiev, in Ucraina. I manifestanti hanno cercato di bloccare la riunione del Consiglio comunale di Kiev: denunciando un'appropriazione indebita di potere in corso, chiedono che vengano riconosciute illegittime tutte le decisioni da esso assunte dopo il 2 giugno scorso, data di conclusione del mandato dell'assemblea per come stabilito dalla legge. 
Il Parlamento europeo ha chiesto oggi ai ministri degli Esteri dei Ventotto di firmare l'Accordo di associazione con l'Ucraina soltanto se Kiev ''rispetterà tutte le condizioni'', con chiaro riferimento al caso di Yulia Tymoshenko. 


AFP PHOTO/Getty Images

23 ottobre 2013. Un gruppo di anziani con indosso degli abiti tradizionali, riuniti per un incontro a Dashoguz, circa 480 km a nord est della capitale Ashgabat, in Turkmenistan.


MOHAMMED HUWAIS/AFP/Getty Images

23 ottobre 2013. A San'a', in Yemen, un gruppo di uomini sciiti eseguono la tradizionale danza "Baraa" durante le celebrazioni di Eid al-Ghadir, che commemora il giorno in cui, secondo gli sciiti, il profeta Maometto designò l'Imam Ali come suo successore.


FETHI BELAID/AFP/Getty Images

23 ottobre 2013. Nel giorno che doveva ricordare, celebrandolo, l'anniversario delle prime elezioni democratiche, la Tunisia e' piombata nella paura piu' cupa generata dal terrorismo islamico. Nel centrale viale Habib Bourguiba di Tunisi, un momento della manifestazione dell'opposizione per chiedere le dimissioni del governo a guida islamica e l'avvio di un processo di dialogo nazionale che chiuda i mesi di stallo politico. Il viale Habib Bourguiba è stato l'epicentro della rivoluzione che nel gennaio 2011 ha spodestato l'ex dittatore Zine El Abidine Ben Ali.


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23 ottobre 2013. A Phnom Penh, in Cambogia, sostenitori dell'alleanza elettorale denominata CNRP (Cambodia National Rescue Party) in marcia verso la sede dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCHR) per consegnare una petizione firmata da oltre 2 milioni di persone con impronta digitale per chiedere un'intervento dell'ONU che aiuti a risolvere la situazione di stallo politico in atto a causa di una disputa sulle elezioni del luglio scorso. . Questo è il primo di tre giorni di protesta, iniziata oggi in occasione della commemorazione del 22° anniversario degli Accordi di pace di Parigi del 23 ottobre 1991, quando i vari antagonisti cambogiani chiusero la guerra cambogiana-vietnamita (O Terza guerra d'Indocina), aprendo una fase di stabilità e pacificazione della Cambogia.


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23 ottobre 2013. Il ministro degli interni francese Manuel Valls parla alla stampa all'uscita dal Palazzo dell'Eliseo a Parigi, dopo la settimanale riunione del Governo.


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23 ottobre 2013. Il fumo degli incendi in corso nell'area da oltre una settimana pervade l'aria vicino a Faulconbridge, sulle Blue Mountains, a ovest di Sydney, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, dove diverse abitazioni sono state evacuate oggi per l'avvicinarsi delle fiamme.

Quasi 2500 pompieri, di cui molti accorsi da altri stati dell'Australia e della Nuova Zelanda, sono impegnati al massimo nel tentativo di arginare le fiamme. Oggi, mercoledì, è stato il giorno più duro, con il ritorno delle temperature sopra i 30 gradi, bassa umidità  e venti con raffiche fino a 100 km l'ora. Il più  esteso e più minaccioso degli incendi, nelle Montagne Blu a ovest della metropoli, che ha già incenerito 50.000 ettari di bosco, oggi è stato elevato al più alto livello di emergenza, alimentato da un forte vento che dissemina braci ardenti verso le case. Altre emergenze sono sorte in giornata nell'area di Newcastle, a nord di Sydney, dove due incendi minacciano alcuni sobborghi. In tutto il Nuovo Galles del sud bruciano 79 grandi incendi, di cui 29 non circoscritti. 

È giunta conferma, da parte dei vigili del fuoco, di un'ipotesi avanzata nei giorni passati: l'origine degli incendi sarebbe da individuare in un'esercitazione di militari con l'impiego di esplosivi in un campo dell'Australian Defence Force, secondo quanto riporta l'edizione on line del "The Sidney Morning Herald". Il Dipartimento della Difesa ha rifiutato di commentare, limitandosi a precisare che ha dato avvio a una propria indagine.


"Immagini che scorrono sul monitor delle "agenzie": il mondo come lo avvertiamo, mediato, non dall'impossibile ritmo continuo delle televisioni, ma dal ritmo discreto degli scatti dei fotografi; un flusso di momenti che inquadrano una giornata. Una serie di "istanti infiniti" che ci aiutano a vedere. Nessuna ambizione di primato estetico - troppo veloce e caotica la selezione - ma, certamente, il valore estetico delle fotografie scelte è parte della loro funzione: non solo "documento", ma soprattutto espressione delle possibilità della fotografia come media narrativo e rappresentativo." 

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