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MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images
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Juventus nelle grandi d'Europa. Deve temere solo il Bayern Monaco (e se stessa)

La Juventus entra nei grandi d'Europa e adesso pensa in grande. Qualificata ai quarti di finale della Champions League dopo essersi sbarazzata del Porto senza rischiare troppo: 2-0 all'andata (reti dei cambi Dani Alves e Pjaca) e 1-0 al ritorno con rigore di Dybala e portoghesi rimasti in dieci a metà gara per il rosso a Maxi Pereira. Tutto facile, da grande squadra, matura e pronta per dare l'assalto alla coppa che le manca dalla fine degli anni Novanta.

Il verdetto della doppia sfida contro il Porto consegna all'Europa una potenziale favorita nella corsa alla finale di Cardiff. La Juventus lo è, senza doversi nascondere dietro a un dito. In corsa restano grandissime pretendenti che hanno fatto vedere momenti di calcio entusiasmante, come la rimonta del Barcellona sul Psg o il modo in cui il Bayern Monaco ha travolto l'Arsenal. Però i bianconeri hanno una solidità che quasi nessun altro ha mostrato nelle prime 14 gare della stagione.

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Solo 2 gol presi in 1.260 minuti 

Un equilibrio che si traduce anche in numeri. La Juventus ha incassato la miseria di 2 reti nei 1260 minuti giocati fin qui, nessuna ha fatto meglio e la capacità di chiudere gli spazi è il requisito numero uno. Difficile immaginare che i bianconeri possano incassare come il Psg al Camp Nou, ad esempio, anche dovessero trovarsi in una situazione simile. Non è un caso che il pacchetto arretrato di Allegri sia quello giunto al culmine della maturazione e anche della consapevolezza di essere nell'anno in cui si deve provare a vincere la coppa.

Il Real Madrid a lungo in balia del Napoli, il Barcellona che prima di rimontare (con l'aiutino) era caduto malissimo a Parigi, il solito Atletico Madrid di Simeone (comunque pericolosissimo) e le inglesi non hanno lo stesso livello. Certo, Zidane ha Ronaldo e l'abitudine a questa altezze, ma ormai anche la Juventus è una grande d'Europa. C'è il Bayern di Ancelotti, vera rivale sulla carta da evitare a partire dal sorteggio dei quarti. Da verificare contro un avversario più in condizione dell'Arsenal attuale se i dieci gol ai Gunners sono vera gloria o altro.

La corsa in Europa verso il Triplete

Ovviamente non è tutto così facile. L'esperienza della passata stagione con il suicidio finale a Monaco insegna che la Juventus come tutte deve stare molto attenta ai dettagli e in questo caso dovrà anche evitare di cadere nel rischio di allentare la tensione. In campionato, ad esempio, il vantaggio su Roma e Napoli è sufficiente per costruirsi un mese di aprile in cui dosare le forze: guai a perdere qualcosa per strada adesso rimettendo in corsa le altre.

E poi la questione Allegri: si era detto che dopo il Porto ci sarebbe stata chiarezza e il momento si avvicina. Va? Resta? La parabola dell'Inter di Mourinho nel 2010 conferma che si può vincere tutto anche con un tecnico con le valigie pronte, basta che nessuno smetta di lavorare con ferocia per l'obiettivo. Anche questa è una prova di maturità da superare sulla strada di Cardiff.

A proposito di Triplete: al momento sono sei le squadre in corsa per farlo, ma solo due hanno chance concrete. Quali? Juventus e Bayern Monaco, ovvero le due vere favorite di questa Champions League. Sorteggio permettendo.

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