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Juventus: ecco come ripartire dopo la finale persa a Cardiff

La sconfitta dolorosa nella finale di Champions League a Cardiff rappresenta per la Juventus anche lo stimolo per ripensare in grande e aprire un nuovo ciclo. L'obiettivo è tornare a giocarsi la coppa sfuggita per cinque volte consecutivamente e in due occasioni a Massimiliano Allegri: 2015 e 2017.

Perché il Real ha travolto la Juventus? Che fine hanno fatto le sicurezze della stagione? La rosa bianconera è adeguata o servono rinforzi di qualità per competere con le big? Domande cui bisogna rispondere in tempo breve per correggere gli errori che ci sono stati e per non disperdere il patrimonio di crescita che è stato accumulato lungo dieci mesi intensi e ricchi di vittorie.


Il crollo di Cardiff è stato mentale prima ancora che fisico e tecnico. La Juventus ha smarrito le certezze che l'avevano accompagnata e non è stata capace di ribellarsi agli episodi sfavorevoli. C'è, però, anche qualcosa a livello strutturale che non ha funzionato e che sul mercato va corretto. Ecco come si muoveranno Marotta e Paratici nei prossimi mesi:

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Messaggio a reti unificate. Per tutti (Juve esclusa). "Non si corre per vincere la Champions. Stop. Le italiane non sono in gara per conquistare la coppa. Stop. Garantire la massima diffusione al messaggio. Stop". A grandi illusioni seguono quasi sempre enormi delusioni. E crisi. L'ha provato sulla propria pelle anche la Juventus a Cardiff nel 2017 quindi a maggior ragione vale la pena che si dica ad alta voce per Inter e Napoli: comunque vada nessuna è stata costruita per arrivare alla finale di Madrid e, dunque, nessuna potrà dirsi delusa se non ci arriverà e se il suo cammino si fermerà prima. Anche perché il sorteggio era stato iellato e non ci si può rimangiare tutto per qualche buon risultato in campo...
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I giocatori del Real Madrid festeggiano la vittoria della Champions League 2017 a Cardiiff, 3 giugno 2017
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Cristiano Ronaldo dopo la finale vinta dal real Madrid contro la Juventus, Cardiff, 3 giugno 2017
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I giocatori del Real Madrid festeggiano la vittoria della Champions League 2017 a Cardiiff, 3 giugno 2017
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Massimiliano Allegri dopo la sconfitta della Juve contro il Real Madrid, Cardiff, 3 giugno 2017
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Gonzalo Higuain vicino alla coppa vinta dal Real Madrid, Cardiff, 3 giugno 2017
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La delusione dei giocatori della Juventus - 3 giugno 2017
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La delusione dei giocatori della Juventus sconfitti a Cardiff - 3 giugno 2017
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Il tocco con cui Ronaldo batte Buffon per il 3-1 - 3 giugno 2017
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Casemiro autore della rete del 2-1 - 3 giugno 2017
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L'inutile volo di Buffon sulla conclusione dalla distanza di Casemiro - 3 giugno 2017
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L'esultanza dei giocatori del Real Madrid dopo il vantaggio di Ronaldo - 3 giugno 2017
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Mario Mandzukic autore del pareggio della Juventus - 3 giugno 2017
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Keylor Navas scavalcato dal pallonetto in rovesciata di Mandzukic - 3 giugno 2017
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Mario Mandzukic, gol in acrobazia durante la finale della Champions League a Cardiff, 3 giugno 2017
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L'esultanza di Gigi Buffon - 3 giugno 2017
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Ronaldo autore della rete del vantaggio del Real Madrid - 3 giugno 2017

Il nodo dell'allenatore - Dopo aver tirato in lungoa farsi alterne ora è il momento di sciogliere le riserve. Allegri a Cardiff ha detto che sarà ancora sulla panchina bianconera ed è il finale giusto per un ciclo di tre stagioni in cui ha dato tanto di suo a squadra e società. Il prolungamento di contratto è il giusto riconoscimento e il modo corretto di ripartire: un grande club non può avere un tecnico in scadenza.


Il ruolo della vecchia guardia - Buffon (39), Barzagli (36), Chiellini (32), Dani Alves (34), Lichtsteiner (33), Marchiso (31) e Khedira (30): il tempo passa inesorabile per tutti e la Juventus deve chiedersi da che parte accelerare l'apertura di un nuovo ciclo. Anche considerando alcune scelte potenzialmente dolorose come lo furono le separazioni da Pirlo, Tevez e Vidal (oltre a Morata) dopo Berlino.

A centrocampo serve qualità - La priorità sul mercato è investire a centrocampo. Pjanic, Khedira e Marchisio non bastano e il finale di stagione lo ha dimostrato. Rincon si è rivelato un acquisto non funzionale. Marotta deve andare su uno o forse due profili di alto livello: Tolisso, Fabinho i nomi che circolano. Poi c'è la suggestione Iniesta per fare un colpo alla Pirlo. Questa volta, però, attenzione a non ridursi all'ultimo col rischio di scottarsi come accaduto con Draxler e Witsel.

Higuain, Dybala e poi... - Alla vigilia del calciomercato, però, a incendiare la fantasia sono soprattutto i nomi dell'attacco: Bernardeschi, Schick (per il futuro), D Maria, Lemar e Douglas Costa. Che profilo deve cercare la Juventus? Certamente un esterno perché non è detto che Mandzukic ripeta la stagione strepitosa fuori ruolo, ma anche l'idea di dotarsi di un'alternativa a Higuain non è sbagliata.


Perché la dolorosa esperienza di Cardiff racconta anche questa verità: quando Allegri si è voltato ha pescato dalla panchina Lemina, Marchisio e Cuadrado. Zidane aveva Asensio, Bale e in tribuna due come James Rodriguez e Lucas Vazquez. La lezione della finale di Champions League va metabolizzata e messa a frutto per il futuro. Kiev è l'obiettivo. La campagna d'Europa 2018 si annuncia più difficile di quella appena terminata.

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