January 18 2012
Juve: tre indizi fanno una prova
Laterza Stella
In molti parlano di un centrocampo logoro, come se il ritmo chiesto da Conte ai suoi avesse un po’ sfiancato Pirlo e compagni. Il problema, però, a mio modesto avviso, sta altrove.
Sta ad esempio nei ricambi. Krasic ed Elia, gente che sulla carta dovrebbe entrare a partita in corsa per dare il colpo di grazia alle difese avversarie, finora hanno deluso.
Ma sta soprattutto lì davanti. Perché a questa Juve, ormai lo abbiamo capito, manca quello che sa dare la zampata decisiva, il bomber di razza, il giocatore d’area piccola. Non lo è Vucinic, né Quagliarella, potrebbe esserlo Matri se avesse la giusta dose di cattiveria in più.
E poi c’è il neo-arrivato, Borriello. Un giocatore che può diventare un’alternativa a Matri sia nei momenti in cui l’ex cagliartiano ha bisogno di rifiatare un po’, sia nelle situazioni tattiche in cui Antonio Conte preferisca una punta che dia qualche centimetro in più all’attacco ad una che dà molta profondità (e qui, giuriamo, i doppi sensi non c’entrano). Ma che forse non rappresenta ciò di cui ha davvero bisogno la Juve in questo momento.
Nella Juve dei miei ricordi le prime punte si chiamavano Roberto Bettega, Paolo Rossi, Salvatore Schillaci, Luca Vialli, Christian Vieri, Filippo Inzaghi, David Trezeguet.
E allora ecco la provocazione: ma riportare a casa Pippo Inzaghi sarebbe stata proprio una follia?
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