Jfk: da Jackie a Marilyn, tutte le donne del presidente

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A John Kennedy non bastava avere al suo fianco una delle donne più desiderate al mondo. Lui le voleva tutte. Ma solo per venti minuti alla volta. Aveva incominciato a desiderare veramente la moglie solo dopo la loro visita di Stato a Parigi nel 1961 quando Jackie divenne una vera e propria star internazionale e un giornalista scrisse che lei "era una notizia 24 ore al giorno". 


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Marilyn Monroe fece scalpore quando nel suo abito attillatissimo e tempestato di lustrini cantò con voce suadente "Happy Birthday Mr. President". Pare che durante il party che seguì, l'attrice sussurrò a Kennedy "Mi hanno aiutato a indossare questo vestito e mi servirà aiuto anche per togliermelo"... Il resto è cronaca...


Pamela Turner è stata l’avvenente addetta stampa di Jackie prima di diventare l’amante del presidente per tre anni


Mimi Alford aveva 19 anni quando gli scrisse per avere un'intervista per il giornale della scuola: un anno dopo, Mimi è stata convocata per far parte dello staff della Casa Bianca come stagista.  Dice di aver avuto una relazione di 18 mesi con Jfk iniziata nell’estate del ‘62


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Prima della dolce e problematica Marilyn Monroe, il Presidente si vantava di avere avuto un flirt con la bionda ed esplosiva Jayne Mansfield. Il portavoce dell'attrice fece anche sapere che non si trattò di una vera e propria storia d'amore, ma di una "reciproca e irresistibile attrazione fisica"


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Una vera e grande storia d'amore nacque invece con Audrey Hepburn come scrisse lo sceneggiatore Jed Mercurio: sbocciata nel 1953 quando lui era ancora senatore e la Hepburn si apprestava a iniziare le riprese del film "Sabrina"


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Si favoleggiò anche di una storia con la maggiorata del cinema statunitense Ava Gardner che, pare proprio per mettere a tacere queste voci, sposo Frank Sinatra e visse una irrefrenabile passione con il nostro Walter Chiari


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"Jack" pensava che la presidenza avrebbe limitato le sue avventure sessuali, invece proprio grazie al suo ruolo poteva avere qualsiasi donna volesse, e le frequenti assenze di Jackie gli fornivano numerose opportunità 


Il presidente Kennedy ucciso 50 anni fa il 22 novembre del 1963 a Dallas era stato tanto forte da affrontare crisi come quelle che coinvolsero il Vietnam e Cuba, ma così debole da non riuscire ad essere mai fedele alla sua donna. Il suo biografo Larry Sabato, nel libro appena pubblicato Kennedy mezzo secolo dopo: la presidenza l’omicidio, l’eredità di Jfk afferma tranquillamente che “a guidare il presidente era un appetito sessuale irrefrenabile.

Perché lui poteva essere attento e rispettoso delle signore con potere ed influenza politica, guardava all’altra metà del cielo come pilastro di forza e sostegno per le sue ambizioni politiche o come semplici giocattoli per scorribande intime”.

Insomma l’uomo più potente d’America viveva seguito passo passo nelle sue relazioni extraconiugali non solo dagli agenti del Secret Service ma dallo stesso storico direttore dell’Fbi Edgar Hoover, che regolarmente informava il fratello Bobby quando la situazione diveniva troppo rischiosa. E così, tra party di mezzogiorno in piscina, nuotate e banchetti notturni, si è consumata la vita e la morte del presidente Kennedy: come Bill Clinton imparerà poi a sue spese, e come lui altri capi di Stato e di governo d’oggi, la vita sessuale dei “potenti” resta privata finché non diventa pubblica.

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