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I 10 italiani che hanno fatto il 2012

Anche detto “Mister Spread” o “Super Mario”, per la stampa internazionale è l'uomo in loden che ha salvato l'Italia dal baratro e restituito credibilità al Paese soprattutto sui mercati. Nominato da Giorgio Napolitano alla guida di un governo tecnico per assecondare la Bce, il professore della Bocconi ha potuto contare su una maggioranza bipartisan fino al 7 dicembre scorso. Aveva promesso rigore, sviluppo ed equità. Ma ha mantenuto in realtà solo il primo dei suoi impegni. Infatti, sono crollati i consumi, aumentate le tasse, diminuiti i posti di lavoro, scesi i salari.


(Credits: ANSA/ Giuseppe Lami)

Dei ministri del governo Monti l'Italia ricorderà soprattutto lei. Anche perché ha firmato, tra le proteste, le due riforme più importanti: quella del lavoro e quella delle pensioni. Professoressa torinese di economia, alla sua prima vera uscita pubblica per annunciare l'innalzamento dei contribuiti per l'età pensionistica, ha pianto. Indimenticabili le sue lacrime di fronte a giornalisti e telecamere e la voce che le si strozzava nel tentativo di pronunciare quella dura parola: “sacrifici”. Seduto accanto a lei Mario Monti la dovette quasi consolare e proseguire il discorso al posto suo. Salvo cazziarla il giorno dopo. Una donna che sotto la corazza da tecnocrate ha un cuore che batte? Una furba? O semplicemente molto stressata? Chissà, fatto sta che non le è più successo e anzi a labbra strette e ditino alzato non si è risparmiata di pronunciare alcuni dei commenti che hanno dato più fastidio a tutti: dai giovani che non devono essere “choosy” (schizzinosi), alla “paccata di miliardi” che chi ce lo fa fare di tirare fuori se ci dicono sempre di no, fino al posto fisso che sarebbe un'illusione. Tranne, si capisce, per lei e famiglia


(Credits: ANSA/ Maurizio Degli Innocenti)

Si è imposto sulla scena della politica italiana per rottamarla. Ma il concetto di “rottamazione”, uno dei termini più usati nel 2012, è penetrato anche in tutti gli altri ambiti della società. Se ne parla infatti non solo in casa Pd e delle altre forze politiche, ma ovunque: sui giornali, in tv, nei posti di lavoro, al bar, nei tinelli degli italiani. Il giovane sindaco di Firenze ha sfidato apertamente i “vecchi” del suo partito costringendo big del calibro di Massimo D'Alema e Walter Veltroni a rinunciare all'ennesima candidatura in Parlamento. Non ci è riuscito invece con la presidente del Pd Rosy Bindi. Tra i due, ormai, è una questione personale. Lui, infatti, la manda puntualmente su tutte le furie. Ha avuto l'ardire di presentarsi alle primarie del centrosinistra in competizione con il suo segretario Pier Luigi Bersani e l'intero apparato di partito. Ha perso una battaglia. Ma sull'esito della guerra non sono pochi quelli che continuano a scommettere su di lui


(Credits: ANSA/ Thierry Pronesti)

Dopo aver dato vita all'unico blog italiano incluso nei 100 più influenti del mondo, l'ex comico genovese si è lanciato alla conquista del Paese con il suo movimento politico 5 Stelle cavalcando l'ultima ondata di anti politica che periodicamente travolge lo Stivale. Un “non- partito”, il suo, con un “non-statuto” che pesca iscritti tra la società cosiddetta civile e seleziona la propria classe dirigente su internet. Funziona? Il recente esperimento delle “parlamentarie” per la scelta di chi candidare alla Camera e al Senato è stato un flop. Su 200 mila presunti iscritti alla sua piattaforma, a conti fatti (quelli degli stessi militanti), avrebbero votato poco meno di 15 mila persone e tra gli eletti risulterebbe anche chi ha preso meno di 30 voti. Dopo il clamoroso risultato ottenuto alle regionali siciliane di fine ottobre, dove quella di Grillo è stata la forza politica più votata, oggi i sondaggi lo danno in calo. Se non i violenti attacchi agli esponenti politici italiani di ogni colore politico, definiti “zombie” o “morti che camminano”, le polemiche sulla scarsa democrazia interna, le epurazioni dei dissidenti, la gestione padronale della sua creatura, stanno infatti erodendogli sempre più consensi


(Credits: ANSA/ Massimo Percossi)

Un uomo senza il senso della misura. Ingordo di cibo fino a raggiungere l'obesità, e di soldi fino a farsi carcerare con l'accusa di aver rubato, a fini personali, qualcosa come 1 milione 200 mila euro dalle casse del gruppo regionale del Lazio del suo partito, il Pdl. Sempre vestito in abito gessato come un gangster degli anni '30, Franco Fiorito, soprannominato impietosamente “Er Batman” da quando non riuscì a reggersi in equilibrio su una moto ferma, ha pagato i vizi suoi, delle sue amanti, dei suoi amici, dei suoi parenti con i soldi dei contribuenti. Un caso unico? Macchè! Così fan tutti, a quanto risulta dalle indagini della Guardia di Finanza scattate tra settembre e ottobre un po' in tutta Italia. Nessuno però si è conquistato più luci della ribalta del Federale di Anagni. Ha pianto nel salotto di Vespa, promesso dal carcere di restituire 400 mila euro, accusato tutti i suoi colleghi, costretto quelli degli altri partiti a tirare fuori rendiconti e fatture. Chi non c'è riuscito, come l'ex capogruppo dell'Idv Vincenzo Maruccio, è finito a fargli compagnia a Regina Coeli (


(Credits: ANSA)

Sono le 21.42 di venerdì 13 gennaio quando la nave da crociera Costa Concordia urta uno scoglio nelle acque dell'Isola del Giglio causando l'apertura di una falla di circa 70 metri sul suo lato sinistro. Al comando c'è Francesco Schettino, 52 anni,  dipendente della Costa Crociere da 11. Mentre sono in corso le operazioni di salvataggio, il “prode” comandante viene sorpreso nel tentativo di darsi alla fuga. Dalla Capitaneria di Porto gli intimano di rimanere al suo posto. Qualcuno dice che fosse in preda al panico, altri che avesse bevuto. Dopo il naufragio, che costerà la vita a 32 persone, Schettino si giustifica dicendo che la manovra che ha provocato l'urto era stata compiuta per onorare il rito dell'inchino, una sorta di saluto che la nave fa agli abitanti sulla terra ferma. Sospeso dalla compagnia, che a novembre lo licenzia, Schettino pretende, oltre al reintegro, anche il pagamento degli stipendi arretrati. Oggi ha l'ardore di dire: “Tutti dovranno chiedermi scusa”. Certo comandante, come no


(Credits: ANSA/ Dal Zennaro)

Muore il 31 agosto a Gallarate il cardinale che per 23 anni ha guidato l'arcidiocesi di Milano. “Il vescovo del dialogo”, come è stato definito, aveva 85 anni e dopo aver scelto di vivere a Gerusalemme, nel 2008 era stato costretto a tornare in Italia per l'aggravarsi della malattia che lo aveva colpito, il morbo di Parkinson. Le persone a lui più vicine riveleranno che poco prima della morte l'alto prelato rifiutò l'accanimento terapeutico, una scelta in linea con quanto scritto tempo prima dallo stesso Martini in merito al suo “non sentirsi in grado di condannare l'eutanasia”. Oltre 200 mila persone, tra cittadini comuni e rappresentanti politici e delle istituzioni hanno reso omaggio alla camera ardente allestita in Duomo, a Milano. In 20 mila hanno invece partecipato ai suoi funerali seguendo le esequie dai maxischermi allestiti in piazza in un abbraccio simbolico tra le anime laica e religiosa del Paese intorno all'uomo che più di altri incarnò lo spirito riformista della Chiesa cattolica


(Credits: ANSA / Matteo Bazzi)

E' il direttore de “Il Giornale” il giornalista più citato, suo malgrado, del 2012. A settembre, infatti, viene condannato in via definitiva a 14 mesi di carcere per diffamazione e omesso controllo per due articoli – uno firmato Dreyfus – pubblicati il 17 febbraio 2007 quando era direttore di “Libero”. Dietro lo pseudonimo Dreyfus si nasconde l'ex giornalista Renato Farina, cacciato dall'Ordine per i suoi documentati rapporti con i servizi segreti. Scrive un articolo oggettivamente brutto e pieno zeppo di falsità su una minorenne che sarebbe stata costretta ad abortire. Ma a pagare non è lui, bensì il suo direttore Sallusti che per i giudici della Suprema Corte avrebbe “una spiccata capacità a delinquere”. Si accende il dibattito: è giusto finire in carcere per le proprie opinioni o, ancora peggio, per non aver autorizzato quelle degli altri? In Parlamento si tenta una riforma del reato di diffamazione che eviti il carcere per i giornalisti, ma non se ne fa niente. Sallusti finisce ai domiciliari a casa della compagna Daniela Santanchè. Un giorno, per protesta, evade pure. E l'Ordine dei giornalisti lo sospende. “Grazie colleghi”, commenta lui con un tweet


(Credits: ANSA/ Maurizio Salvi)

Il 16 Febbario scorso nelle acque internazionali dell'Oceano Indiano dalla petroliera Erica Lexie vengono esplosi alcuni colpi di mitra verso un'imbarcazione. Pirati, è la spiegazione dei militari; per le autorità indiane però si tratta di due pescatori che vengono uccisi. I due militari, del Battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, vengono arrestati. Sono passati 10 mesi tra perizie strane, carcere, processi, e soprattutto rinvii. L'ultimo potrebbe tenere lontano da casa i due militari anche per il Natale. Tra i soldati italiani cresce il malumore per il lassismo del Ministero degli Esteri e del Governo


(Credits: AFP PHOTO/ Nasa/ ANSA)

Quella 2012, oltre che per le bollenti temperature e gli incendi che hanno devastato ettari e ettari di macchia mediterranea, sarà ricordata soprattutto come l'estate del caldo mitologico. Tutto merito, o colpa?, della fantasia di Antonino Sanò, meteorologo de ilmeteo.it che ha battezzato gli anticicloni africani e i venti bollenti che hanno raggiunto la nostra penisola attingendo un po' dal libro dei miti e degli eroi e un po' dalla Divina Commedia di Dante. Dopo “Hannibal” che ha portato la nuova stagione, dopo “Caronte” che l'ha riscaldata, dopo “Nerone” che l'ha infiammata, dopo “Lucifero” che l'ha squagliata, dopo “Minosse” che è stato peggio di Lucifero, dopo “Ulisse” che spazzato “Circe”, dopo “Drago Africano” che ci ha incenerito e dopo Caligola che ci assetato, gli studiosi del Cnr hanno potuto decretare che l’estate del 2012 è stata la seconda più calda dal 1800. Il record di surriscaldamento climatico nazionale appartiene ancora all’estate del 2003. Quello dei nomi più bizzari invece è saldamente in mano a quella di quest'anno


Politici, giornalisti, religiosi, marò e marinai. Da Mario Monti a Schettino passando per la Fornero, le dieci personalità di spicco di questo 2012 oramai agli sgoccioli....

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