Iraq, le chiese cristiane devastate dall'Isis - Foto

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24 ottobre 2016. La chiesa di Mart Shmony, parzialmente data alle fiamme, a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, Iraq, dopo la cacciata dei miliziani ISIS.
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24 ottobre 2016. Un abito da cerimonia e un libro sacro sul pavimento della chiesa di Mart Shmony a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, dopo la cacciata dei miliziani ISIS.
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23 ottobre 2016. Un soldato iracheno cammina accanto a una statuetta della Madonna decapitata, nel villaggio a prevalenza cristiana di Bartella, liberato dalle milizie ISIS.
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24 ottobre 2016. Il sacerdote David Dosha ispeziona ciò che resta della chiesa cristiana ortodossa di Mart Shmony, a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, dopo la cacciata dei miliziani ISIS.
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23 ottobre 2016. Una chiesa parzialmente distrutta dai miliziani ISIS a Bartella, in Iraq, sottratta al controllo dei miliziani ISIS durante l'operazione per liberare Mosul.
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23 ottobre 2016. I volti delle figure bibliche rappresentate sulla facciata di una chiesa cancellati con della vernice nera dai miliziani ISIS, nel villaggio di Bartella, in Iraq, abitato in prevalenza da cristiani, riconquistato durante l'offensiva per liberare Mosul.
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24 ottobre 2016. Un uomo bacia il pavimento della chiesa di Mart Shmony a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, dopo la cacciata dei miliziani ISIS ad opera del Servizio antiterrorismo, la forza militare meglio addestrata dell'Iraq.
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22 ottobre 2016. La bandiera irachena sventola sulla chiesa di Bartella, uno dei principali villaggi cristiani dell'area, una decina di chilometri a sud-est di Mosul, dove le truppe irachene sono riuscite ad entrare cacciando i miliziani ISIS.
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24 ottobre 2016. Il sacerdote David Dosha, aiutato da alcuni fedeli, mette in salvo ciò che resta della chiesa cristiana ortodossa di Mart Shmony, a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, distrutta dai miliziani ISIS.
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24 ottobre 2016. Il sacerdote David Dosha ispeziona ciò che resta della chiesa cristiana ortodossa di Mart Shmony, a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, dopo la cacciata dei miliziani ISIS.
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24 ottobre 2016. Il sacerdote David Dosha ispeziona ciò che resta della chiesa cristiana ortodossa di Mart Shmony, a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, dopo la cacciata dei miliziani ISIS.
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24 ottobre 2016. Il sacerdote David Dosha ispeziona ciò che resta della chiesa cristiana ortodossa di Mart Shmony, a Bartella, circa 5 chilometri a est di Mosul, dopo la cacciata dei miliziani ISIS.
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25 ottobre 2016. Suore cristiane partecipano a una preghiera per chiedere la liberazione di Mosul, nella chiesa di Nostra Signora del perpetuo soccorso ad Arbil, la capitale della regione autonoma del Kurdistan, nel nord dell'Iraq.
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25 ottobre 2016. Cristiani iracheni partecipano a una preghiera per chiedere la liberazione di Mosul, nella chiesa di Nostra Signora del perpetuo soccorso ad Arbil, la capitale della regione autonoma del Kurdistan, nel nord dell'Iraq.

Secondo il generale Najim al Jubury, capo delle operazioni militari nella provincia di Ninive, le forze congiunte irachene governative e curde sono giunte oggi a circa 3 chilometri dalla periferia est di Mosul, la roccaforte dell'Isis in Iraq, mentre sul fronte meridionale le forze lealiste sono ancora impegnate in combattimenti per strappare all'Isis la città di Shura.

LEGGI ANCHE: La battaglia per riconquistare Mosul

Nei giorni scorsi, con la riconquista di decine di città e villaggi a prevalenza cristiani situati a sud di Mosul, le forze che combattono i seguaci di Abu Bakr al Baghdadi nel nord dell'Iraq si sono trovate di fronte a numerose chiese profanate, devastate e trasformate dai jihadisti in postazioni difensive.

Come ci mostrano le immagini della gallery, in particolare a Bartella, città cristiana strategica per l'avanzata delle forze curdo-irachene, l'Isis ha messo a soqquadro la chiesa ortodossa di MartShimony. I miliziani del gruppo "Stato Islamico" hanno divelto le croci e sfondato le cassette dove erano conservati i soldi delle elemosine. Nella chiesa sono state allestite ridotte difensive: tra le macerie restano ancora le postazioni per il lancio di razzi artigianali.

"Sono notizie terribili, ma l'avanzata dei soldati ci dà nuova speranza", ha detto all'ANSA fratello Basim, originario di Bartella, da due anni con lo status di profugo a Erbil. "La gran parte dei militari che stanno liberando le nostre città - continua - sono musulmani. Ne abbiamo visti tanti che portano rispetto per la croce, le prendono in mano e cercano di rimetterle a posto. È un bel messaggio di pace".

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