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Immigrazione clandestina: maxi operazione in tutta Italia

Si chiama “Easy job” l’operazione congiunta della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Ancona, che questa mattina ha stroncato un'associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed alla truffa aggravata ai danni dello Stato. Tre le persone arrestate, tutte di nazionalità italiana mentre 400  sono gli indagati, per lo più immigrati dal Marocco e dalla Tunisia.

Dalle indagini, coordinate dalla Procura di Ancona e condotte dal Commissariato di Polizia di Fabriano e dalla Gdf dorica, l'organizzazione procurava falsi contratti di lavoro, indispensabili per ottenere il permesso di soggiorno, a decine di migranti in arrivo dal Nordafrica.

La base dell'organizzazione era a Fabriano ma nell'inchiesta sono coinvolte una decina di aziende con sede in diverse città italiane: da Modena a Brescia, da Savona a Lecce.

La truffa allo Stato
Infatti, ai vertici del gruppo criminale assieme ad un uomo e una donna con vari precedenti per spaccio, truffa, falso, associazione per delinquere e spaccio di droga, c'era anche un consulente del lavoro residente a Fabriano. Era lui, la ‘mente’ della maxi truffa ai danni dello Stato pianificata sulle di false assunzioni e falsi permessi di soggiorno.

Il ‘buco’ ammonta ad oltre 650 mila euro.

Buste paga ‘fasulle’
L'indagine è iniziata alcuni mesi fa, dopo che alcuni poliziotti avevano notato un flusso anomalo di extracomunitari che, per rinnovare o ottenere il proprio permesso di soggiorno, presentavano al Commissariato fabrianese buste paga emesse sempre dalle stesse poche aziende. Contemporaneamente, su segnalazione dell'Inps, la Guardia di finanza stava indagando su un altrettanto insolito flusso di richieste di indennità di disoccupazione provenienti da cittadini, extracomunitari e non, assunti solo poco tempo prima e sempre dalle stesse aziende.
Le due inchieste sono state unificate, e si è scoperto che, almeno a partire dal 2013, avvalendosi di 13 aziende quasi tutte inattive e intestate a prestanome, l'organizzazione faceva assumere fittiziamente extracomunitari che utilizzavano poi le buste paga per ottenere il rinnovo o la concessione del permesso di soggiorno.

Le domande di disoccupazione
Una volta maturati i requisiti di legge e, comunque, poco tempo dopo l'assunzione, i migranti venivano licenziati e facevano domanda per il riconoscimento delle indennità di disoccupazione. Dello stesso meccanismo si sono avvalsi anche alcuni italiani, sempre per ottenere le indennità.

I contributi mai versati e riconosciuti indebitamente a seguito dei contratti di lavoro fittizi ammontano a un milione di euro

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA/ UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE
Un'immagine del nuovo naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia , 25 maggio 2016.

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images
25 maggio 2016. Una donna abbraccia la sua bambina, entrambe protette da una coperta, a bordo della nave "Aquarius", all'indomani di un'operazione di salvataggio di migranti e profughi al largo delle coste libiche, organizzata da "SOS Mediterraneo" e da "Medici senza frontiere".

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA/ UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE
Un barcone carico di centinaia di migranti capovolto nel Mediterraneo a circa venti miglia al largo delle coste libiche, nel Canale di Sicilia

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images
Un migrante salvato nel Mediterraneo vicino le coste della Libia ringrazia un medico di MSF al suo sbarco in Sardegna - 26 maggio 2016

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images
Un gruppo di migranti salvati dal naufragio vicino alle coste della Libia dall'imparcazione Aquarius diretta in Sardegna - 26 maggio 2016

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA/ EUNAVFORMED
Un'immagine del naufragio nel Canale di Sicilia, a 35 miglia dalle coste libiche, avvenuto il 26 maggio 2016 e nel quale sarebbero morte decine di persone, diffusa da Eunavformed, che ha dato l'allarme.

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

Video Mediaset
La coreografia sul tema dei migranti, riproposta da Gabriele, si conferma una delle più suggestive ed emozionanti di questa edizione

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA/ UFFICIO STAMPA MARINA MILITARE
Un'immagine del nuovo naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia , 25 maggio 2016.

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

SAKIS MITROLIDIS/AFP/Getty Images
Un uomo spinge un carrello con i suoi bambini nel campo migranti di Idomeni - 24 maggio 2016

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo


Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA / US GUARDIA COSTIERA
Una immagine delle operazioni che hanno consentito ad oltre ottocento migranti di essere soccorsi nel canale di Sicilia dai mezzi di soccorso italiani ed europei coordinati dalla centrale operativa della Guardia Costiera, 12 maggio 2016

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA / US GUARDIA COSTIERA
Una immagine delle operazioni che hanno consentito ad oltre ottocento migranti di essere soccorsi nel canale di Sicilia dai mezzi di soccorso italiani ed europei coordinati dalla centrale operativa della Guardia Costiera, 12 maggio 2016

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo

ANSA / US GUARDIA COSTIERA
Una immagine delle operazioni che hanno consentito ad oltre ottocento migranti di essere soccorsi nel canale di Sicilia dai mezzi di soccorso italiani ed europei coordinati dalla centrale operativa della Guardia Costiera, 12 maggio 2016

Solo poche ore fa è stato estradato in Italia dal Sudan, Mered Yehdego Medhane, eritreo, 35 anni, considerato tra i più grossi trafficanti di esseri umani del mondo. Il suo nome era nella lista degli uomini più pericolosi. Ma Mered Yehdego Medhane, non è il solo che dell’immigrazione clandestina, ne ha fatto un business.Il 22 dicembre 2015, la Polizia di Stato di Palermo ha arrestato tre scafisti. L'organizzazione si era specializzata nel trasporto via mare di migranti dalla Libia alle coste siciliane e chiedeva una somma di circa 2.400 euro a persona.

I disperati venivano caricati su dei gommoni a bordo dei quali raggiungevano le acque internazionali dove venivano recuperati dalle navi in transito, dopo l'allarme dato con i telefoni satellitari.

Da Palermo a Cuneo. La squadra Mobile della cittadina piemontese ha arrestato 4 cittadini nigeriani per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione. Solo un mese prima sempre a Cuneo, erano state arrestate altre 4 persone, sempre di origini nigeriane che pianificavano l'ingresso delle giovani ragazze clandestine in Italia nelle città di Cuneo ma anche di Torino.

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