Il lunedì nero delle Borse

Prima giornata di settimana pessima per tutte le Borse europee: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 3,5% finale, un calo che equivale a 309 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola seduta.

Chiusura molto debole per la Borsa di Parigi: l'indice Cac 40 ha segnato un calo finale del 3,20% a 4.066 punti. Giornata nera a Francoforte, che ha concluso le contrattazioni con l'indice Dax in calo del 3,3% a 8.979 punti. Chiusura molto negativa per la Borsa di Londra: l'indice Ftse 100 ha segnato un calo finale del 2,71% a 5.689 punti.

La Borsa di Milano cola a picco con il Ftse Mib che ha chiuso con un -4,69% e sotto la soglia tecnica dei 17mila punti, attestandosi a 16.441 punti, ai minimi dall'estate del 2013. All Share in calo del 4,72%. A mandare in rosso il listino milanese, in linea con le altre principali borse europee, la paura per un rallentamento generalizzato dell'economia a livello globale, oltre all'ansia legata alla Grecia e al futuro del governo Tsipras, alle prese con una difficile riforma del sistema pensionistico.

Bersagliati dalle vendite industriali, Saipem e i finanziari, in particolare i bancari in una settimana cruciale per l'approvazione dei conti del 2015. Bpm, nel giorno in cui sono stati diffusi i conti del 2015 a mercato però già chiuso, ha perso il 9,80%. Banco Popolare -9,09%, Intesa Sanpaolo - che il bilancio 2015 lo ha comunicato venerdì - in flessione del 4,03%, Mps -11,95%, Bper -11,93%, Mediobanca -9,32%, Unicredit in calo del 5,82% alla vigilia dei conti e nel giorno in cui l'azionista Leonardo Del Vecchio in un'intervista ha invocato "discontinuità" per l'istituto nonostante l'ad Federico Ghizzoni, sempre secondo Del Vecchio, sia un bravo banchiere.

Tra gli altri finanziari, colpiti come i bancari da una raffica di sospensioni nel corso della seduta, Generali ha chiuso con un -3,10%.

Tra gli energetici, Enel -1,35%, Eni -3,59%, Saipem è crollata del 25,29% dopo la fine delle contrattazioni dei diritti legati all'aumento di capitale che fanno temere un inoptato molto elevato.

Male anche Telecom Italia (-5,94% a 0,84 euro per azione) e gli industriali con Fiat Chrysler a - 9,88%, Finmeccanica -4,46%, Ferrari -4,94%. Nel lusso, Ferragamo -4,01%, Tod's -2,91%, Luxottica -4,14%.

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