Il dietrofront furbo di Grillo

Forse spaventato dal successo. O forse dal comprensibile timore che la situazione gli potesse sfuggire di mano. Sta di fatto che il comico genovese, dopo aver gridato al golpe istituzionale e aver chiamato alla mobilitazione a Roma contro l'elezione di Napolitano, ha fatto rapidamente una doppia retromarcia: da un lato semantica («Ieri ho detto golpe, ma intendevo golpettino istituzionale furbo, giocato sulla semantica») e dall'altro politica («Sono d'accordo con Rodotà, non faccio calate a Roma. Andiamo a Roma per incontrarci alla manifestazione, non per parate o cose violente») sulla manifestazione a Sant'Apostoli, dove era previsto un comizio che ha deciso di annullare. Tutto legittimo, per carità. Come è legittima, e anche attesa, l'ironia in rete. Che per una volta non ha risparmiato nemmeno chi, della rete, ha fatto una bandiera. Come il Beppe nazionale.

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