I tesori di Palermo raccontati da Sgarbi

Un lungo viaggio verso la bellezza. Vittorio Sgarbi, ospite di Panorama d’Italia al Teatro Politeama di Palermo, racconta i tesori di Palermo. Sgarbi comincia citando Wolfgang Goethe e il grand tour settecentesco, che aveva la Sicilia tra le sue tappe obbligate. Ma non dimentica le brutture: il "sacco di Palermo", l’abusivismo edilizio che negli anni Sessanta ha distrutto parte della città. E poi il sacco più recente, quello delle pale eoliche disseminate nel territorio: "La metà non funziona nemmeno" dice.

Ma, nonostante questo, il capoluogo siciliano resta simbolo della bellezza assoluta. Uno dei simboli di questa decaduta magnificenza è "L’Annunciata di Palermo": dipinto, risalente al 1476, di Antonello da Messina, conservato a Palazzo Abatellis. Sgarbi descrive le caratteristiche dell’opera: lo sguardo magnetico della Madonna, la sua mano sospesa, il velo ne che incornicia il volto. La vergine sembra ritratta quasi in una dimensione astratta: "Un ritratto in cui c’è una potentissima vena siciliana: questo bellissimo dipinto potrebbe il simbolo assoluto dell’isola" spiega Sgarbi.

Silvia Morara
Il direttore di Panorama Giorgio Mulè con Vittorio Sgarbi prima della lectio magistralis sui tesori di Palermo, teatro Politeama - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il pubblico di Panorama al teatro Politeama di Palermo per la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sui tesori nascosti della città - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi alla lectio magistralis sui tesori di Palermo, teatro Politeama - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi alla lectio magistralis sui tesori di Palermo, teatro Politeama - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il teatro Politeama di Palermo pieno di pubblico per la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sui tesori nascosti di Palermo - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il teatro Politeama di Palermo pieno di pubblico per la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sui tesori nascosti di Palermo - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi alla lectio magistralis sui tesori di Palermo, teatro Politeama - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il pubblico del Politeama di Palermo per la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sui tesori nascosti di Palermo - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi al teatro Politeama di Palermo nella sua lectio magistralis sui tesori nascosti della città - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi al teatro Politeama di Palermo nella sua lectio magistralis sui tesori nascosti della città - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il teatro Politeama di Palermo pieno di pubblico per la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sui tesori nascosti di Palermo - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi al teatro Politeama di Palermo nella sua lectio magistralis sui tesori nascosti della città - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il teatro Politeama di Palermo pieno di pubblico per la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi sui tesori nascosti di Palermo - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi al teatro Politeama di Palermo nella sua lectio magistralis sui tesori nascosti della città - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Vittorio Sgarbi al teatro Politeama di Palermo nella sua lectio magistralis sui tesori nascosti della città - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il direttore di Panorama Giorgio Mulè al teatro Politeama di Palermo - 18 novembre 2015
Silvia Morara
Il teatro Politeama di Palermo - 18 novembre 2015

Dopo "L’annunciata", la "meraviglia di Palermo", il critico d’arte continua la sua lezione descrivendo le altre meraviglie custodite a Palazzo Abatellis: il "Trionfo della morte", affresco di autore sconosciuto; la "Santa Rosolia incoronata dagli angeli", del pittore fiammingo Antoon van Dick; il "Cristo e la Cananea" e il "Cristo e l’adultera" di Mattia Preti.Dopo il viaggio attraverso le opere d’arte custodite a Palermo, la lezione di Sgarbi prosegue con gli edifici arabi edificati nella città, come la Zisa, la Cuba, il Palazzo dei Normanni: "In un certo momento della storia dell’umanità" ha concluso il critico "c’è stato un connubio tra la cultura europea e quella araba che ha sviluppato civiltà e arte. I musulmani hanno portato bellezza a Palermo. Mentre adesso se ne parla come seminatori di morte. Mi auguro che nei prossimi anni si riesca a riprodurre il miracolo di convivenza espresso dalla Palermo arabo-normanna". (qui sotto le slide presentate durante la lectio)

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