Atene, in piazza per il sì al referendum
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Economia

Grexit, catastrofico per la Grecia, effetti contenuti per il resto dell'Eurozona

Una eventuale uscita della Grecia dall'eurozona avrebbe effetti contenuti sugli altri paesi dell'area della moneta unica.

Questa la (quasi) sorprendente conclusione di un report di Standard & Poor's.

Secondo gli analisti dell'agenzia di rating la probabilità che Atene esca dall'euro "è aumentata di circa il 50%" dopo la decisione delle autorità greche di abbandonare il tavolo con i creditori internazionali nello scorso weekend.

S&P sottolinea che, al contrario dell'area dell'euro, la Grecia subirebbe conseguenze "gravi" da una sua uscita dalla moneta unica e "peggiorerebbe la situazione già disperata" dei suoi istituti di credito.

Nell'eurozona potrebbro essere "danneggiate" le economie periferiche e più vulnerabili, che subirebbero un "picco iniziale" degli spread.

S&P sottolinea tuttavia che non ci sarebbero effetti immediati sui rating dei Paesi dell'area dell'euro.

Per l'Italia i costi stimati sarebbero di 11 miliardi di euro di maggiori oneri sul debito pubblico. Il nostro Paese, secondo S&P, fronteggerebbe l'aumento "più grande in assoluto" all'interno dell'Eurozona, alla quale l'addio di Atene potrebbe costare in tutto 30 miliardi nel periodo 2015-2016.

EPA/SIMELA PANTZARTZI
Pensionati greci non in possesso di una carta Bancomat in coda all'ingresso di una banca per prelevare parte delle pensioni, Atene, 1 luglio 2015
EPA/FOTIS PLEGAS A.
Una cittadina greca guarda il premier Alexis Tsipras durante il discorso in tv sulla crisi del debito greco e le trattative con i creditori, Atene. 1 luglio 201
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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Atene, Grecia, 30 giugno 2015. I sostenitorì del Sì al referendum in Piazza Syntagma.
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La manifestazione a favore dell'euro e per il "Sì" al referendum del 5 luglio, Atene, 30 giugno 2015
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Manifestanti ad Atene
ANSA /EPA /Yannis Kolesidis
Atene, 29 giugno 2015
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Giovani manifestanti in Piazza Syntagma. Atene, 29 giugno 2015
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Il fronte del NO manifesta davanti i Parlamento di Atene, 29 luglio 2015
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Un gruppo di manifestanti. Atene, 29 giugno 2015
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Manifestanti nel centro di Atene, 29 giugno 2015
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Manifestazione notturna ad Atene in vista del referendum del 5 luglio. Atene, 29 giugno 2015
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Un gruppo di manifestanti. Atene, 29 giugno 2015
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60 euro al giorno la quota massima prelevabile al bancomat. Atene, 29 giugno 2015
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Anziani davanti alla Banca di Grecia. Atene, 29 giugno 2015
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OXI: Atene dice "No" alle proposte dei creditori internazionali. Atene, 29 giugno 2015
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Syntagma Square by night... Atene, 29 giugno 2015
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Anziani davanti alla Banca di Grecia. Atene, 29 giugno 2015
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Tantissimi giovani fra i manifestanti di Piazza Syntagma. Atene, 29 giugno 2015
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OXI. Atene, 29 giugno 2015
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Cittadini di Atene in coda a uno sportello Bancomat, 29 giugno 2015
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Un uomo scherza davanti al fotografo dopo aver prelevato i 60 euro - limite massimo consentito - a un Bancomat, Atene, 29 giugno 2015
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Ad Atene una donna cammina vicino a un graffito con la scritta: "Signora Merkel, le vogliamo ancora bene"
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Un graffito dello street artist Cacao Rocks in una strada di Atene: "L'Europa senza la Grecia è come una festa senza droghe"
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I quotidiani vicino alla fila di persone davanti a un Bancomat nel centro di Atene, 29 giugno 2015
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Primo piano sul Che. Atene, 23 giugno 2015
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Fra i manifestanti in Piazza Syntagma tantissimi pensionati. Atene, 23 giugno 2015
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Un pensionato protesta davanti alla Banca di Grecia. Atene, 23 giugno 2015
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Pensionati in corteo con la bandiera del Che. Atene, 23 giugno 2015
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Suggestiva immagine di un anziano manifestante. Atene, 23 giugno 2015
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Anziana donna in corteo. Atene, 23 giugno 2015
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Pensionati manifestano contro le misure di austerità. 'giù le mani dai soldi per i lavoratori' dice la scritta sul cartello. Atene, 23 giugno 2015
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Giovani e studenti protestano in Piazza Syntagma. Atene, 22 giugno 2015
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Una donna sventola la bandiera greca davanti al Parlamento. Atene, 21 giugno 2015
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"No to Euro" ... Atene, 22 giugno 2015
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Manifestanti e miitari al "cambio della guardia". Atene, 22 giugno 2015
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Manifestazioni anti-austerity davanti al Parlamento di Atene, 21 giugno 2015
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Striscioni di protesta davanti al Parlamento greco. Atene, 22 giugno 2015
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Sventola la bandiera greca davanti al Parlamento. Atene, 21 giugno 2015
(Credits: LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images)
Una donna tiene un cartello con scritto: "Si all'Europa, no all'austerity, no alla dracma" durante una manifestazione a favore dell'Unione Europea davanti al parlamento di Atene - 22 giugno 2015

Rendimenti più alti per i titoli di Stato
Secondo S&P "gli effetti sulle economie dell'Eurozona si faranno sentire principalmente attraverso rendimenti più alti" da pagare sui titoli di Stato.

Scambi commerciali
Infatti, essendo la Grecia "una economia piccola e tradizionalmente più chiusa" di altri Paesi dell'Eurozona, "gli effetti diretti sugli scambi commerciali" sarebbero "limitati".

Se si esclude Cipro (con il 19% dell'export diretto in Grecia nel 2013) solo la Macedonia (4,2%) e Malta (3,3%) "esportano più del 2%" in Grecia.

"Anche se le importazioni greche cadessero del 50% nell'anno successivo" alla Grexit, "l'impatto diretto sulla Germania, la Francia e l'Italia ridurrebbe il totale dell'export tra lo 0,3% e lo 0,5%" e con una perdita di pil "per queste economie tra lo 0,2% e lo 0,3%".

Un "premio" legato al rischio valutario
Per S&P "il principale effetto" sull'Eurozona, e "specialmente sui Paesi Periferici, si materializzerebbe attraverso i mercati dei capitali".

"L'impatto più significativo" di un addio all'euro di Atene "consisterebbe nella reintroduzione di un premio legato al rischio valutario, in quanto l'appartenenza all'eurozona non è più percepita come irrevocabile". L'agenzia di rating si attende così "un picco iniziale nei rendimenti" dei bond sovrani "specialmente per quelle economie percepite dai mercati come fiscalmente più vulnerabili".

Il "premio" è destinato ad essere "permanente" anche se il Qe della Bce farà da "tetto" ai rendimenti. S&P stima il maggior costo del rifinanziamento dei debiti pubblici dell'Eurozona in 30 miliardi: "l'aumento sarà distribuito in modo irregolare, con l'Italia che affronterà l'aumento più grande in assoluto, pari a 11 miliardi".

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