Televisione
July 15 2017
Si chiude da Bari la prima edizione di Grand Tour d'Italia, il live & media experience che porta in tv gli incontri e i protagonisti di Panorama d'Italia. Intrecciare le eccellenze del territorio con i personaggi che fanno grande una città e una regione, provare a guardare con una visione curiosa e inedita il meglio dell'Italia, il tessuto più vivo e produttivo, troppo poco raccontato: è questo l'ambizioso obiettivo di Panorama d'Italia e del suo dorso televisivo - condotto con garbo e modernità da Alessia Ventura - che ha strappato ottimi ascolti, anche oltre il 7% di share, e la riconferma per la prossima stagione televisiva.
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Da Palazzo Fizzarotti, un pezzo di Venezia nel centro di Bari, al Castello Svevo Normanno Aragonese, dallaCattedrale di San Sabino al simbolo stesso di Bari, la Basilica di San Nicola. La missione di Roberto Giacobbo è quella di raccontare gli aspetti più segreti e inediti della "capitale" pugliese, quelli che "dimentichiamo di vedere o approfondire. Qui ogni angolo andrebbe valorizzato", racconta il conduttore di Voyager, cicereone d'eccezione in un bike tour di grande successo. "Il luogo più incredibile? Forse il Teatro Petruzzelli: ha visto passare la storia di questo territorio e d'Italia e girarono qui anche Polvere di stelle, indimenticabile film con Alberto Sordi e Monica Vitti. Pare ci fosse anche stanza segreta, anche quella distrutta dopo l'incendio, ma non si potrà mai sapere se davvero sia esistita o meno".
La tappa barese è anche l'occasione per tornare a parlare della "questione meridionale", grazie anche al controbuto del giornalista Pino Aprile, che all'inviato Cataldo Calabretta ha parlato di Carnefici, il suo ultimo libro, in cui racconta della strage perpetrata nel processo di unificazione dell’Italia. Lo stato di salute del sud Italia? Tutt'altro che buono. "Il ritardo del sud è causato da una serie di politiche discriminatorie che continuano da decenni: basti pensare che ci sono città come Matera che dopo un secolo e mezzo ancora non sono state raggiunte dalla ferrovia, o i porti che non vengono potenziani per favorirne altri", argomenta con estrema lucidità Aprile. "Per questo stiamo lavorando una serie di incubatori per giovani imprese con finanziamenti che vengono da privati: purtroppo lo Stato non farà mai nulla per azzerare le differenze tra nord e sud", chiosa amaro.
Puglia poi fa rima con buona tavola e grandi materie prime, dal grano all'olio, fino alle immense distese di vigneti che punteggiano buona parte dello stivale. Non poteva dunque mancare a Grand Tour d'Italia una protagonista della cucina locale come la chef Maria Cicorella, che la passione per la cucina l'ha scoperta per puro caso quando aveva otto anni: poi ha preso le redini del ristorante di famiglia - "un atto inconsapevole", come lo definisce lei - quando il cuoco si infortuna e diventa così una stella del panorama gastronomico.
Per Panorama d'Italia ha preparato una ricetta cult: linguine all’estratto di peperoni rossi e polvere di olive. In Puglia mangiare bene è un un'abitudine e la tradizione culinaria si lega alla produzione della pasta: per questo, nel corso della puntata Alessia Ventura ha incontrato Francesco Divella, proprietario dello storico marchio che dal 1890 lavora il grano -"perché prima la pasta di faceva rigorosamente in casa" - poi dagli anni '60 è stato tra i primi a produrre pasta in maniera industriale.
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Il finale di puntata è ricco di storie imprenditoriali di successo (locali e nazionali), con i faccia a faccia curati dal direttore di PanoramaGiorgio Mulè, che ha incontrato tra gli altri Guido Grimaldi, corporate short sea commercial director del Gruppo Grimaldi, e Francesco Delzio, il direttore relazioni esterne, affari istituzionali e marketing di Atlantia e Autostrade per l’Italia.
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La prima edizione di Grand Tour d'Italia - la seconda torna a settembre, sempre su Rete 4 - si è chiusa con il magistrato Francesco Caringella che, intervistato da Cataldo Calabretta, ha parlato del saggio di impegno civile sulla corruzione, scritto a quattro mani con Raffaele Cantone. "Non è una condanna della politica ma un'analisi e una proposta. Partendo dalla celebre frase di Papa Francesco "la corruzione spruzza", abbiamo provato a ragionare sull'argomento: più c'è corruzione meno crescita c'è. In una paese corrotto non vale il merito ma la conoscenza, le menti migliori vanno lontane. Dobbiamo invertire la rotta".