MotoGp, i duelli che hanno deciso il mondiale negli ultimi 15 anni

Nel mezzo del cammin della MotoGp, tra campionati stravinti con distanze abissali, hanno preso forma duelli che hanno deciso la stagione nelle ultime gare. Negli ultimi 15 anni, è capitato cinque volte. E' il gioco delle coppie: Marquez e Lorenzo nel 2013, Lorenzo e Pedrosa nel 2012, Rossi e Lorenzo nel 2009, Hayden e Rossi nel 2006, e Rossi e Gibernau nel 2004. Affronti, più che confronti, da applausi a scena aperta. Ecco com'è andata.

PAUL CROCK/AFP
2004: Rossi-Gibernau. Un duello da perdere il fiato per l'emozione. Phillip Island (ci risiamo), penultima prova del campionato. Alla vigilia della gara, la classifica dice Rossi 254, Gibernau 224. Poi, si spengono i semafori e inizia il lungo testa a testa tra sorpassi e controsorpassi che premia il pilota italiano sul traguardo. Lo dice anche il cronometro: 97 millesimi, ecco la distanza tra i due al fotofinish. Rossi vince il titolo numero 6 in carriera, il quarto di fila, Gibernau perde il treno che non passerà più.
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2006: Hayden-Rossi. Ovvero, il capitombolo di Valencia. Dopo il ritiro di Nicky l'americano nella gara precedente (il Gp del Portogallo), il Dottore si presenta a Valencia, ultima tappa della stagione, con un vantaggio di 8 punti sull'avversario. Troppo facile, si dirà, Valentino ha già in tasca il sesto titolo consecutivo. Invece, no. Perché il pilota pesarese cade nei primi giri e lascia strada a Kentucky Kid. Sul traguardo, Rossi 13°, Hayden 3°, con quest'ultimo che fa suo il mondiale e ringrazia il cielo per la cortesia.
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2009: Rossi-Lorenzo. Il primo enigma da dentro o fuori tra i due piloti di casa Yamaha trova la soluzione sul circuito di Phillip Island, terzultimo appuntamento del calendario. Il pilota spagnolo esce alla prima curva dopo aver tamponato Hayden e bye bye Valentino, che regala al pubblico della Motogp una sfida appassionante con l'australiano della Ducati Casey Stoner. Vince quest'ultimo, ma Rossi allunga in classifica a più 38 sul compagno di scuderia e non deve fare altro che "controllare" l'avversario nelle due gare successive.
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2012: Lorenzo-Pedrosa. Dani corre, ma Jorge non è da meno. Il primo posto sul podio è una questione privata tra loro due per sei gare di fila, da Indianapolis a Sepang. Pedrosa vince cinque gare, Lorenzo ne vince una e arriva cinque volte secondo. Fino a Phillip Island. Pronti e via e lo spagnolo della Honda, in testa alla corsa, arriva lungo in curva e finisce a pancia all'aria. E' il giro 3 e Stoner si piazza davanti e vince il gran premio di casa per la sesta volta di fila. Lorenzo arriva alle sue spalle e incassa i punti necessari per salutare Pedrosa e vincere il quarto titolo nel motomondiale con una gara di anticipo.
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2013: Marquez-Lorenzo. La lunga rincorsa del campione alle prese con il rookie indiavolato. A tre gare del termine, sono ben 43 i punti di vantaggio di Marquez su Lorenzo, che però ci crede e si vede. Vince in Australia, in Giappone e pure a Valencia: tre su tre. Lasciando al palo il pilota della Honda, che però nell'ultima gara trova l'appoggio dei colleghi di scuderia Pedrosa e Bautista e difende con i denti e con le unghie il terzo posto che vale il primo titolo della sua carriera. Rischia anche di cadere, Marquez, ma con un mezzo prodigio controlla la moto e amministra la corsa. Lorenzo colpito e affondato per 4 punti soltanto.

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