Credits: Daniele Stefanini/ Imagoeconomica
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Gli avvocati e le elezioni a rischio Tar

In Italia gli avvocati sono 250 mila. Sono decisamente troppi, e il settore attraversa mille problemi, strutturali ed economici. Ma oggi rischia letteralmente di esplodere anche per l’apparente immobilismo del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. E per colpa di un'elezione a rischio.

Che cosa sta accadendo? Dopo l’entrata in vigore della nuova Legge professionale, alla fine di novembre il ministero di via Arenula ha emanato il regolamento elettorale e così molti Ordini hanno fissato le elezioni per metà gennaio.

Contro il nuovo regolamento, però, sono stati proposti numerosi ricorsi amministrativi e il Tribunale amministrativo del Lazio discuterà la richiesta di sospensiva il prossimo 14 gennaio, che purtroppo è proprio il giorno fissato per l’inizio delle votazioni a Roma e in altre città.

Nonostante le molte richieste inviate dagli Ordini locali, sembra che il ministero non abbia intenzione di intervenire sull’argomento, correggendo tempestivamente il regolamento o in altro modo. Con i rischio concreto (avvalorato dallo stesso Tar all’atto di fissare l’udienza del 14 gennaio) che molte elezioni possano essere invalidate, sospese o rimandate a urne aperte, il che comporterebbe anche un notevole sperpero di denaro.

“Solo pochi giorni fa" dice Antonio Conte, consigliere in carica dell'Ordine romano e capolista della coalizione Movimento forense Afec ConTE "avevamo denunciato l'estrema fretta con la quale l'Ordine aveva fissato le elezioni per il 14, 15, 16 e 17 gennaio. Purtroppo siamo stati facili profeti nel prevedere il caos cui stiamo andando incontro, caos che la maggioranza in consiglio ha scelto deliberatamente di ignorare, opponendosi all'ipotesi di rinviare il voto. Lo scenario che si prospetta, nel caso il tribunale amministrativo dovesse accogliere i ricorsi, sarebbe quello di un'elezione annullata nello stesso momento in cui gli avvocati si stanno recando a votare”.

Urge rimedio.



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