Il Giovane Faber nelle fotografie di Mimmo Dabbrescia

Mimmo Dabbrescia /Galleria Prospettive d’Arte di Milano
Fabrizio De Andre' fotografato da Mimmo Dabbrescia (1969)‬
Mimmo Dabbrescia /Galleria Prospettive d’Arte di Milano
‪Fabrizio De Andre' fotografato da Mimmo Dabbrescia (1969)‬
Mimmo Dabbrescia /Galleria Prospettive d’Arte di Milano
Fabrizio De Andre' fotografato da Mimmo Dabbrescia (1969)‬
Mimmo Dabbrescia /Galleria Prospettive d’Arte di Milano
Fabrizio e Cristiano De Andre' fotografati da Mimmo Dabbrescia (1969)‬
Mimmo Dabbrescia /Galleria Prospettive d’Arte di Milano
Un bel primo piano di Fabrizio De Andre' realizzato da Mimmo Dabbrescia

Quarantadue scatti del grande fotografo Mimmo Dabbrescia (già esposti in anteprima durante la serata di tributo a De Andrè allo Spazio Gloria di Como lo scorso 24 gennaio) saranno in mostra dal 6 al 22 febbraio nella ex chiesa di San Pietro in Atrio di via Odescalchi 3, sempre a Como. Una mostra unica e bellisima, da commentare con le parole dello stesso Dabbrescia:

"Queste sono le fotografie scattate a Fabrizio De Andrè nel periodo compreso tra il 1969 e il 1974. L'avevo convinto che sarebbero servite alla sua casa discografica e che avevo richieste da varie testate... Nonostante di lui si dicesse "è scorbutico", "inavvicinabile", fu tutto facile. Fabrizio era semplicemente una persona molto educata e riservata. Ricordo che alla fine del primo reportage mi disse di essersi divertito, ma aggiunse: "Secondo me hai sprecato delle pellicole". Non era così.   Rientrando a Milano, ero felice di poter accontentare i periodici con i quali collaboravo e la sua casa discografica. Continuai a fotografarlo. Nel frattempo a casa mia si cantava Il gorilla, La canzone di Marinella, Bocca di rosa, La ballata del Michè...  Grazie Fabrizio, di tutto" (Mimmo Dabbrescia)

La mostra è parte del progetto Luogo comune di Arci Xanadù, Arci Como ed ecoinformazioni con il contributo di Fondazione Cariplo. Realizzata in collaborazione con la galleria Prospettive d’Arte di Milano, è patrocinata dalla Fondazione Fabrizio De Andrè Onlus e dal Comune di Como

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