Berlino ricorda lo sterminio di Rom e Sinti

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Berlino, 8 aprile 2015. Il memoriale ai Sinti e ai Rom d'Europa uccisi durante il Nazionalsocialismo.
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Berlino, 8 aprile 2015. La fontana del memoriale.
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Berlino, 8 aprile 2015. Fiori nella fontana del Memoriale progettato dallo scultore israeliano Dani Karavan.
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Berlino, 8 aprile 2015. Il memoriale ai Sinti e ai Rom d'Europa uccisi durante il Nazionalsocialismo.
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Berlino, 8 aprile 2015. Un giovane violinista suona durante la commemorazioni presso il Memoriale ai Sinti e Rom sterminati dal Terzo Reich nazista.
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Berlino, 8 aprile 2015. Pannelli informativi sullo steminio di Rom e Sinti.
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Berlino, 8 aprile 2015.
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Berlino, 8 aprile 2015. Fiori nella fontana del Memoriale a Rom e Sinti.
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Berlino, 8 aprile 2015. Pannelli informativi del memoriale ai Sinti e ai Rom d'Europa uccisi durante il Nazionalsocialismo.
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Berlino, 8 aprile 2015. Un momento delle commemorazioni.
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Berlino, 8 aprile 2015. Nizaqete Bislimi, presidente dell'Associazine nazionale tedesca dei Rom, interviene durante le commemorazioni.

In occasione della Romano Dives, la Giornata internazionale delle popolazioni rom e sinti che si celebra oggi in tutto il mondo, a Berlino, presso il Memoriale ai Sinti e ai Rom d'Europa assassinati dal regime nazionalsocialista durante la Seconda Guerra Mondiale, si sono svolte le annuali commemorazioni in ricordo delle vittime del Porrajmos (letteralmente, "il divoramento"), lo sterminio di circa 500.000 zingari, l'unico altro popolo, oltre a quella ebraico, di cui il Terzo Reich progettò la completa distruzione.

A commemorare le anime dei morti e a ricordare le persecuzioni passate e presenti, durante la cerimonia sono stati posati dei fiori sullo specchio d'acqua del memoriale, progettato dallo scultore israeliano Dani Karavan e inaugurato nell'ottobre del 2012 e collocato nei pressi della Porta di Brandeburgo. 

La ricorrenza, riconosciuta dall'ONU nel 1979, venne istituita in ricordo dell'8 aprile del 1971, quando a Londra si riunì il primo Congresso internazionale del popolo rom e si costituì la Romani Union, la loro prima associazione mondiale. La minoranza più numerosa presente in Europa - costituita, secondo le stime, da circa 12 milioni di persone - è ancora oggi la più discriminata e marginalizzata nel nostro continente, a 600 anni dal suo arrivo in Europa dall'altopiano del Sindh, in India. 

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