Galan e la fronda antigiustizialista nel Pd

“Abbiamo avuto una trentina di voti in più, forse 35...”, osserva, con Panorama.it, il deputato azzurro Elio Massimo Palmizio subito dopo il voto che ha deciso l’arresto di Giancarlo Galan. Nel giorno in cui “barbarie è stata fatta”, come denuncia il “Mattinale” di Renato Brunetta, nel giorno in cui il presidente della commissione Affari costituzionali, il deputato di FI Francesco Paolo Sisto attacca: “La Camera è stata trasformata in una palestra di giustizialismo”, arriva un segnale piccolo ma significativo soprattutto del Pd di stanchezza per il clima da arresto continuo instauratosi a Montecitorio. Secondo i gossip fatti in base ai primi calcoli, sembra che nel partito di Matteo Renzi almeno più di venti deputati abbiano votato contro l’arresto di Galan, il resto sarebbe  da attribuire a esponenti centristi. Gianni Cuperlo, ex contendente di Renzi alle primarie, ha votato per l’arresto. Ma mentre lascia Montecitorio dice al cronista con aria stanca, come se ripetesse in modo poco convinto un ritornello: “Come ho votato? Ho votato secondo le indicazioni del mio gruppo”. 

Un parlamentare pd che invece ha votato contro l’arresto viene allo scoperto, sotto anonimato: “Qui mi sa che Renzi vuole coprire i guai dell’economia con questi scalpi giudiziari da offrire di volta in volta in pasto all’opinione pubblica. Non ci sono soldi e quindi si offre al popolo carne umana. Ecco, io non so nulla della vicenda Galan, ma per questo non ci sto più a votare per gli arresti”.

Già in mattinata diversi del Pd si erano astenuti quando è partita l’offensiva di FI contro la decisione di andare al voto. Secondo alcuni gossip tra questi ci sarebbe anche il deputato bersaniano Lauricella.

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