Founder Institute, la fabbrica delle start-up

Assomiglia a una scuola come tante altre, ma non è una scuola come le altre. Il Founder Institute , infatti, è una fabbrica di imprenditori di tecnologia che richiede la creazione di una società per concedere il diploma. Il programma di formazione globale porta la firma di un italiano. Adeo Ressi è la mente dell’istituto per-profit con sede in California a Mountain View, che si finanzia condividendo i profitti degli studenti-imprenditori e che finora ha aiutato a fondare oltre 500 aziende.

Nato nel 2009, Founder Institute è presente in 14 paesi e 26 città, da Rio De Janeiro a Denver, da Ho Chi Minh City a Roma. In Italia, i primi corsi hanno avuto luogo in primavera e adesso sono aperte le candidature per il semestre autunnale. Per essere ammessi, gli studenti non devono avere un’idea completa, ma devono superare un test che valuta il potenziale del loro successo imprenditoriale. Se ne hanno bisogno, possono continuare il loro lavoro, ma la scuola pur essendo part-time è impegnativa e solo il 40% degli ammessi arriva al diploma.

Con otto società all’attivo, Ressi ha colto la necessità di una scuola in grado di contrastare il rischio di un flop ed è per questa ragione che forma gli imprenditori prima ancora delle aziende che guideranno. La mission del Founder Institute è la globalizzazione della Silicon Valley, ovvero la promozione dell’ecosistema necessario allo sviluppo delle start-up ed è per questa ragione che si occupa di insegnare quello che avviene prima dell’inizio delle attività. In 15 sessioni, gli studenti imparano tutto su temi come ricavi, costi e profitti, marketing e vendite, presentazione e pubblicità, raccolta fondi.

Gli insegnanti sono dirigenti e imprenditori, un network di oltre 900 business mentor. Founder Institute parte dal presupposto che molti aspetti dell’imprenditorialità possano essere insegnati. Il programma di studio invita dunque a misurarsi con la realtà, partendo dall’esperienza e dalle risposte di oltre duemila impenditori a cui è stato chiesto cosa avrebbero fatto in modo diverso all'inizio. Ogni sede, inoltre, è attenta alle peculiarità locali: a Singapore, per esempio, è prevista una sessione supplementare dedicata al business in Cina.

Alla data del 30 di luglio, i risultati di Founder Institute sono i seguenti: sono state lanciate 565 aziende operanti nell’ambito tecnologico (il 68% negli Stati Uniti, il 19% in Europa e il 9% in Asia e il 4% in Sud America), il 79% di queste attività è ben avviato o addirittura in anticipo sulla tabella di marcia. Il 22% dei ceo sono donne, sono stati creati più di duemila posti di lavoro, raccolti oltre 40 milioni di dollari di finanziamenti. L’obiettivo, adesso, è lo sviluppo sul territorio: Ressi calcola che l’arrivo a dieci location in Europa potrà generare il lancio di 250 start up tecnologiche all’anno a partire dal 2013, pari a circa mille nuovi posti di lavoro all’anno.

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