Farmacie, soffrono anche loro

Era considerato il business per eccellenza con zero rischi perché i farmaci invenduti e in scadenza vengono ritirati dalle case farmaceutiche e i rimborsi dalle Asl per le medicine a carico del Servizio sanitario nazionale sono certi. Ma ora persino i conti delle farmacie traballano. "In un paio d’anni ho perso il 30% del fatturato" racconta Paola Corbellini, titolare della farmacia Corradini tra le più antiche di Parma con 200 anni di storia alle spalle situata in pieno centro storico. "E sì che in Emilia Romagna va ancora bene perché le Asl rimborsano con regolarità. Nel Centro-Sud Italia non è così e la situazione si aggrava di mese in mese".

Ma il vero punto di rottura è un altro: "La gente se può non compra più e quando compra opta per i farmaci generici con un taglio sul listino del 30%" dice Corbellini il cui giro d’affari è dato per il 50% da prodotti non farmaceutici. "E pure su quel fronte le difficoltà non mancano perché non si tratta di beni di prima necessità". Risultato: le promozioni sono all’ordine del giorno alla stregua di quanto avviene nei supermercati. "I piccoli chiudono e presto sarà la volta delle catene di stampo anglosassone" chiosa Corbellini. "Con buona pace del servizio garantito dal farmacista di fiducia".

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