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Falsi invalidi: a Napoli sono costati oltre 22 milioni di euro

Solamente i falsi invalidi di Napoli hanno creato all’Inps una voragine di milioni e milioni di euro.

Dal 2012 ad oggi, infatti, solo nel capoluogo partenopeo, la compagnia dei Carabinieri di Napoli Centro ha arrestato oltre 400 falsi invalidi che sono riusciti a truffare allo Stato oltre 22 milioni di euro. Ma la piaga dei falsi invalidi, a Napoli, sembra davvero non avere una 'fine' e questa mattina i militari dell’Arma, hanno scoperto l’ennesima truffa milionaria.

Da oltre 5 anni nel quartiere di Borgo Sant'Antonio a Napoli tutti lo conoscevano come il venditore di profumi. Per l’Inps, invece, quest'uomo che saltava di negozio in negozio, risultava essere un invalido con una grave patologia agli arti inferiori. Per lo Stato, il venditore di profumi che percepiva la pensione di invalidità con il relativo accompagnamento per una cifra totale di 1.300 euro mensili, aveva la necessità di essere accudito quotidianamente da qualcuno: non camminava e non riusciva a svolgere da solo le normali attività per la cura personale.

Per questo motivo l’Inps aveva deciso di erogargli oltre all’assegno minimo previsto, anche quello dell’accompagnamento pari a 700 euro al mese. Ma lui è solo uno dei 31 falsi invalidi, scoperti e arrestati in queste ore dalla Compagnia dei carabinieri di Napoli Centro.

Dal venditore di profumi, al venditore di sigarette di contrabbando passando dalla cassiera: per l’Inps erano tutti invalidi che risultavano avere gravi patologie cardiache tali da risultare invalidi al 100%. Ed invece erano tutti completamente autonomi, godevano di ottima salute e viaggiavano per la città svolgendo attività lavorative sia regolari che illegali.

Solamente i falsi invalidi smascherati oggi sono riusciti a truffare alla Stato oltre 2 milioni e 400 mila euro

“Con la complicità di un dipendente della Asl, i falsi invalidi presentavano all’Inps su carta autentica dell’Azienda sanitaria, false certificazioni che avevano timbrato utilizzando sigilli contraffatti – spiega a Panorama.it, il capitano Michele Centola, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Napoli-Centro – su questi documenti erano attestate patologie gravissime per le quali l’Ente previdenziale era costretto ad erogare anche l’assegno di accompagnamento”.
I falsi invalidi percepivano mensilmente un assegno che variava da un minimo di 500 euro ad un massimo di 1.300.

“Gli indagati sono ritenuti tutti responsabili a vario titolo di concorso in truffa ai danni di ente pubblico e contraffazione di certificazioni mediche- precisa il comandante Centola – mentre il dipendente della Asl che presentava materialmente i documenti all’Ente erogatore della pensione anche di falsità ideologica da parte di pubblico ufficiale in atto pubblico”.

I militari oltre ad arrestare i falsi invalidi hanno dato esecuzione, su richiesta della Procura, anche al sequestro preventivo per equivalente dei loro beni mobili e immobili per un importo pari a 2 milioni e 420.000 euro. Durante l’indagine che è durata circa un anno, però, qualcuno ha tentato di distruggere anche una parte dei documenti per evitare che la magistratura scoprisse la truffa. 

“Alcuni mesi fa, negli uffici della Asl c’è stato un piccolo incendio di un armadietto che conteneva proprio le certificazioni relative alle false invalidità- conclude il capitano Michele Centola – ma il piromane è arrivato tardi e noi avevamo già acquisito e fotocopiato tutti i documenti che ci hanno permesso oggi di smascherare tutti i falsi invalidi”

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