Economia
July 24 2017
Le bollette di elettricità, gas, acqua e tutto il resto che arrivano nella buca delle lettere alla fine del mese e ci dicono quanto abbiamo consumato e quanto dobbiamo pagare potrebbero presto trasformarsi in un lontano ricordo. Il modello tradizionale di erogazione di questo genere di servizi, infatti, è destinato a essere messo in crisi dall'interminabile processo di distruzione creativa innescato dall'introduzione delle nuove tecnologie nella nostra vita quotidiana.
Come ha recetemente ricordato Bloomberg, la maggior parte degli erogatori di servizi opera secondo uno schema molto semplice, consolidatosi nel corso dei decenni: la gestione di grossi impianti (l'esempio più classico è quello della centrale elettrica che ricava energia dagli idrocarburi), la distribuzione del prodotto attraverso una rete fissa, la raccolta dei pagamenti periodici da consumatori spesso poco autonomi nella fruizione (quante abitazioni da noi hanno ancora sistemi di riscaldamento centralizzati!).
In qualche anno, però, l'affacciarsi sul mercato di una generazione a proprio agio con l'elettronica e con una forte coscienza ecologista cambierà radicalmente le cose. Il futuro vedrà questo esercito di persone rifiutare l'approccio tradizionale alle utenze e rivolgersi verso chi offre servizi più modulati. Le tecnologie esistenti consentono già di regolare tramite app dedicate le utenze. Un esempio? Lo smartphone, se connesso attraverso sistemi di domotica all'impianto di riscaldamento di casa, potrà automaticamente farlo funzionare in modo da rimanere spento in periodi di assenza, adattarsi al clima esterno e persino al numero di persone presenti nell'abitazione. Solo qualche tempo fa sarebbe potuta sembrare fantascienza, ma oggi non si contano le start up che si stanno impegnando in questo settore, mentre contemporaneamente i giganti dell'informatica come Google e Amazon stanno studiando come poter aver un ruolo nella gestione delle utenze e nell'erogazione dei servizi correlati.
Anche a monte il modello di business sta cambiando. Innanzitutto, stiamo assistendo al tramonto della produzione di energia da idrocarburi fossili. In Europa, entro il 2040 la metà dell'energia arriverà da fonti rinnovabili e si stanno diffondendo sempre più micro-reti di distribuzione. Chi può installare un pannello solare sul tetto, potrà rifornire di energia i vicini, sempre attraverso l'uso di programmi sempre più semplici e user-friendly. La diffusione di batterie capaci di immagazzinare quantità di energia come quelle in progettazione alla Tesla e alla Daimler farà il resto.
Le grandi società saranno tagliate fuori, a meno di non rinnovarsi completamente. E c'è chi si sta già muovendo: la tedesca RWE è un pioniere in questo campo. Ha già un bacino di clientela di centoventi milioni di persone che raggiunge con metodi tradizionali, ma ha creato una sussidiaria denominata Innogy, proprio per prepararsi alla rivoluzione che verrà. Il CEO dell'azienda, Peter Terium, non si stanca di ripetere che "se non ci si adatta ora, sarà difficile immaginare come le società erogatrici possano sopravvivere".