Tecnologia
June 01 2017
Che Andy Rubin avesse un progetto interessante nel cassetto lo avevamo scoperto un paio di mesi fa. Che quel progetto fosse Essential Phone era auspicabile ma non ufficiale.
Qualche ora fa l’ex ideatore di Android, che se ne era andato nel 2014, la persona che ha contribuito a indirizzare oltre l’80% delle preferenze mobili dei consumatori in tutto il mondo, ha mostrato il suo telefonino, un dispositivo che pesca largamente nel panorama degli smartphone, prendendo il meglio dai modelli recenti.
Partiamo dal design: Essential Phone è quanto di più vicino si possa avere al Galaxy S8. Tecnicamente si parla di un display edge-to-edge, cioè da bordo a bordo, senza le normali interruzioni dovute alla cornice. Si tratta dello stesso spunto avuto da Samsung nei mesi scorsi, quando ha finalizzato il corpo dell’ultimo arrivato della gamma Galaxy S.
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Ci sono però le dovute differenze: Essential Phone non ha uno schermo curvo ai lati, dunque potrebbe risultare più scomodo da tenere con una sola mano, ma ha il vantaggio di portare il display anche più in alto dell’S8, circondando persino la fotocamera.
Carte alla mano, Essential Phone è davvero un bel oggetto. Ha un hardware di tutto rispetto, un software pulito e un innovativo rapporto tra altezza e larghezza di 19:10, di poco superiore a quello dell’S8. Questo vuol dire che, come il rivale di Samsung, è più lungo del normale ma anche più stretto, così da calzare meglio nel palmo di una mano anche se, come detto in precedenza, le forme meno tondeggianti potrebbero dare una sensazione di comodità minore.
Il dubbio? Il prezzo, decisamente elevato. Qualora dovesse arrivare da noi, si attesterebbe al lancio intorno ai 600 euro, per scendere probabilmente dopo qualche settimana. Con un costo medio di 400-450 euro ci si potrebbe fare un pensierino ma è evidente che i nuovi marchi puntino su un rapporto qualità-prezzo differente.
Pensiamo a OnePlus, del cui prossimo 5 abbiamo scritto qua. Partito qualche anno fa con una strategia al ribasso è riuscito a cogliere prima l’interesse del pubblico di appassionati e poi di tutti gli altri. Rubin ha pensato bene di posizionarsi sin dall’inizio nella fascia alta del mercato, puntando sull’esperienza con Android e su un design decisamente interessante. Due elementi di sicuro valore ma che non riducono a zero il rischio di vedere le persone rivolgersi a cellulari più economici o, ancora una volta, ai prodotti dei big (tipo l'iPhone 8), investendo qualche centone in più.