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(Getty Images)
Salute

L'Ema dà il via libera all'uso del vaccino di AstraZeneca

«Il vaccino è sicuro ed efficace e non è associato ad eventi tromboembolici». L'Ema (ente europeo del farmaco) ha dato il via libera al ritorno all'uso nella campagna vaccinale del prodotto dell'azienda anglo-svedese sospesa in diversi paesi europei lunedì scorso.

L'Ema ha stabilito che le verifiche ed i controlli continueranno ed ha chiesto ai vari enti nazionali di continuare la raccolta di segnalazioni legate agli effetti collaterali.

Da domani quindi si potrà tornare ad utilizzare il vaccino di AstraZeneca nelle campagne nazionali anche in Italia dopo tre giorni dove si era proceduto a rilento in attesa del verdetto.

Un verdetto molto atteso anche al Ministero della Salute ed a Palazzo Chigi. Draghi in mattinata aveva fatto sapere che la tanto attesa accelerazione per la nostra campagna vaccinale sarebbe arrivata con o senza il ritrovato della casa anglo-svedese. Questo via libera però consente di evitare ulteriori attese.

Al Ministero della Salute fanno sapere che il tempo perso in questi tre giorni verrà recuperato in un paio di settimane.

Per quanto riguarda i pazienti l'Ema ha stabilito che i singoli paesi dovranno informare i vaccinati dei rischi e dei segni di possibili reazioni al vaccino in maniera da poter intervenire tempestivamente. Si teme però un numero importante di rinunce; gesto a cui il Governo ha già valutato spiegando come chi non si presenterà o richiederà un vaccino differente perderà il suo posto nella fila e finirà in fondo alla campagna vaccinale, rimanendo così diverse settimane in più in attesa.

Nessuna misura è stata presa riguardo alle donne che utilizzano la pillola anticoncezionale. L'Ema ha stabilito che sono al corrente della problematica ma che al momento non ci sono casi sufficienti per lanciare un allarme anche se la tematica verrà monitorata.

Resta però la sensazione che nella sua conferenza stampa con cui ha dato il via libera al ritorno all'utilizzo di AstraZeneca l'Ema non abbia detto nulla di nuovo. I dati scientifici a disposizione non lasciavano dubbi ed i casi di decessi ed eventi tromboembolici fossero limitati in base al numero di vaccinati ed in qualche modo previsti («eventi simili accadono sempre al via di ogni campagna di vaccinazione»), confermando così la sensazione che in qualche maniera si sia trattato più di una scelta geopolitica ed economica che medica.

Ricordiamo che ad oggi il Governo ha acquistato oltre 40 milioni di dosi del vaccino anglo-svedese e che ad oggi sono state somministrate più di un milione di dosi per lo più a personale delle forze dell'ordine e personale scolastico.

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