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Elezioni in Venezuela: la sconfitta di Maduro

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Sostenitori dell'opposizione a Maduro in Venezuela festeggiano il risultato alle elezioni a Caracas - 7 dicembre 2015
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6 dicembre 2015. Finisce dopo 17 anni il chavismo populista in Venezuela. Il partito del presidente Maduro perde le elezioni contro la Mesa de Unidad Democratica, un variegato cartello composto due anime quella che si riconosce nella linea radicale di Leopoldo Lopez, attualmente in carcere, e quella più moderata di Henrique Capriles, sconfitto da Maduro alle presidenziali del 2013. Nella foto, sostenitori dell'opposizione a Maduro festeggiano il risultato delle elezioni a Caracas.
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Da sinistra a destra: la moglie del leader dell'opposizione Leopoldo Lopez in carcere, Lilian Tintori, Freddy Guevara, del partito Voluntad Popular, Jesus Torrealba, a capo del Democratic Unity Movement (MUD) e il deputato Julio Borges, festeggiano dopo i primi risultati delle elezioni legislative al quartier generale del MUD a Caracas - 7 dicembre 2015
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Un sostenitore del presidente Venezuelano Nicolas Maduro vestito come Ernesto Che Guevara dopo la sconfitta
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Sostenitori dell'opposizione a Maduro in Venezuela festeggiano il risultato alle elezioni a Caracas -

Il chavismo ha subito la peggiore sconfitta elettorale della sua storia nelle elezioni legislative di ieri in Venezuela, nelle quali l'opposizione ha conquistato una maggioranza parlamentare che potrebbe raggiungere i due terzi, una volta che saranno resi noti i risultati definitivi.

Secondo il primo bollettino diffuso dalla Commissione Nazionale Elettorale (Cne), il Tavolo dell'Unità Nazionale (Mud, opposizione) ha ottenuto 99 dei 167 seggi dell'Assemblea Nazionale, contro i 46 della coalizione chavista. Restano però 22 seggi ancora da attribuire, e il segretario del Mud, Jesus Torreabla, ha assicurato che aumenteranno il vantaggio dell'opposizione, che si è già assicurata la maggioranza semplice (84 seggi) ma potrebbe arrivare a quella qualificata (110).

Se così fosse, il Mud disporrebbe di una maggioranza più grande di quella attuale del chavismo, e potrebbe approvare leggi autonomamente, scavalcare veti dell'esecutivo, rimuovere magistrati del Tribunale Superiore di Giustizia o perfino convocare un'assemblea costituzionale.

Nicolas Maduro ha riconosciuto la sconfitta del suo partito quasi immediatamente dopo la proclamazione dei primi risultati, smentendo così le voci di un possibile colpo di mano che si erano diffuse in base ad alcune dichiarazioni minacciose che si era concesso durante la campagna elettorale. Anche così, però, l'erede di Chavez ha sottolineato che il risultato elettorale del suo partito era da considerarsi "eroico", tenendo in conto che il suo governo èstato "vittima di una guerra economica" lanciata contro di lui dal "capitalismo selvaggio", e si è comparato con Salvador Allende e altri leader della sinistra latinoamericana.

Torrealba gli ha risposto in termini molto duri, ricordandogli che "il popolo ha parlato chiaramente. Le famiglie venezuelane si sono stancate di soffrire a causa del vostro fallimento. Ora basta! È ora di rispettare la volontà del popolo!".

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