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Elezioni in Spagna: Sanchez e Rajoy, botte catodiche all'ultimo voto

A pochi giorni dalle cruciali politiche di domenica, la Spagna si divide sul vincitore del duro faccia a faccia televisivo di questa notte fra il premier Mariano Rajoy e il suo principale sfidante il leader socialista Pedro Sanchez.

La stampa di centrosinistra dà la vittoria a Sanchez, quella conservatrice a Rajoy. Ma secondo diversi analisti i veri vincitori del duello Tv, durante il quale un molto aggressivo Sanchez è sceso fino all'offesa personale - "Lei non è una persona perbene" - sono i due grandi assenti: Pablo Iglesias e Albert Rivera, leader dei partiti emergenti Podemos e Ciudadanos che nei sondaggi tallonano il Psoe per il secondo posto.

Iglesias ha parlato di un dibattito "impantanato nel passato". "La Spagna merita meglio" ha sentenziato Rivera. In perdita di consensi secondo gli ultimi sondaggi - che danno il Psoe al 20/21% dietro al Pp di Rajoy al 25/27% e poco davanti a Podemos e Ciudadanos, al 18/19% - Sanchez ha impresso un tono molto aggressivo al dibattito, scivolando fino all'offesa personale nella parte dedicata ai casi di corruzione politica. Rajoy, ha replicato accusando il leader socialista di essere "vile e meschino".

"Sanchez sceglie l'insulto" titola il conservatore Abc. El Pais, centrosinistra, scrive invece che "Sanchez mette Rajoy nell'angolo sulla corruzione politica". Nei sondaggi dei siti dei giornali, i lettori dei conservatori El Mundo e Abc danno la vittoria a Rajoy al 61% e al 78%, quelli di Publico, sinistra, a Sanchez al 73%. Il sondaggio di El Pais, centrosinistra, fra i propri lettori dà il 48% a Sanchez e il 46% a Rajoy. Diversi analisti prevedono un duro finale di campagna fra i quattro principali partiti spagnoli, impegnati nel tentativo di conquistare i consensi dell'esercito di indecisi che secondo i sondaggi sono ancora circa il 40% dell'elettorato.

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