Elena Baturina, il risorgimento delle idee in Russia

Si apre in un sorriso solo quando parla di Giuseppe Verdi e di quella volta che andò a sentire l’Aida all’Arena di Verona, con le sue figlie. Elena Baturina è orgoglio e determinazione, severo mix di mecenatismo e imprenditoria celato dietro un’apparenza glaciale. La donna più ricca di Russia, moglie dell’ex sindaco di Mosca Yurj Luzhkov, è l’artefice della fondazione Be Open, originale think tank che ha lo scopo di dare spazio alla creatività e di scovare idee innovative, giovani artisti, designer del futuro. A Milano, Be Open coproduce l’esposizione di Interni all’Università Statale, ed è proprio durante i preparativi di "Hybrid" che la incontriamo.

Baturina, in questi tempi di crisi ha ancora senso investire in bellezza?
Certo, ha un senso profondo. Le idee esistono sempre, e sono loro a portare con sé il risorgimento. Quindi forse è proprio questo il momento di trovarle e di dare loro la forza di cambiare le cose. Perché la crisi passerà, e in quel momento noi dovremo essere pronti.

Lei parla di civiltà e di valori, ma non le sembra che il design contemporaneo sia eccessivamente omologatore?
No, non sono d’accordo. Intanto perché, per esempio, i progetti che vengono realizzati e gli edifici che vengono costruiti devono essere sempre inquadrati in un contesto, non possono stonare, e quindi giocoforza riflettono la realtà.

Pensa che possa anche esistere, finalmente, un design veramente democratico, che possa davvero migliorare le condizioni di tutti?
Deve esistere. E noi con Be Open cerchiamo di andare in questa direzione, anche studiando e approfondendo nuovi modi di fare design, con materiali diversi, accessibili e sostenibili. E, soprattutto, ci concentriamo nel creare un’atmosfera, un humus dal quale possano nascere idee capaci di portare risultati tangibili, nel breve e nel lungo periodo.

(M.B.)

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