Cinquanta sfumature: chi lo compra?

Lontano dallo spegnersi il clamore suscitato dal caso editoriale dell’estate bollente costituito dalla trilogia delle cinquanta sfumature di grigio, prosegue il viaggio per cercare di capire il come, ma soprattutto il perché. A cui pare doveroso aggiungere il ma chi? Insospettabili, nessuno escluso, tutti curiosi.

Sarà stato complice il clima, sarà stato il passaparola, i lettori (e le lettrici in particolare) hanno dimostrato una sana voglia di evasione. E le Cinquanta sfumature di grigio continuano a restare in vetta alle classifiche. Quindi, se ne parla ancora.

E io ho fatto parlare due librai, Cristina milanese e Fabio , romano trapiantato sull’isola di Ventotene. Per conoscere chi ha acquistato la trilogia più discussa e … Qualcosa in più.

Per esempio, chi l’ha venduta e la vende, la legge anche? Fabio risponde con un criptico "Ho letto solo in parte il primo volume della trilogia". Mentre Cristina afferma un "Sì, ho letto i primi due quest’estate". Non nascondo le difficoltà incontrate nel trovare due librai che non solo conoscessero la storia di Anastasia e Christian nel dettaglio, ma la vendessero anche. È stato quindi spontaneo, anche doveroso, dover chiedere loro cosa li ha spinti ad accettare di vendere la trilogia di E. L. James, quando altre librerie indipendenti si sono rifiutate di farlo.

È Fabio a rispondere per primo, parlando di una utilità di libri come le Cinquanta sfumature di grigio: "In un paese a basso tasso di lettura e lettori come l’Italia per me, si parla ancora di chi legge e di chi non legge mai. Inoltre gli utili prodotti da queste vendite possono anche aiutare il libraio a migliorare la propria offerta e la cosiddetta bibliodiversità favorendo autori ed editori meno conosciuti". Cristina non giudica i gusti delle sue lettrici, ma anzi le ringrazia per averle acquistate da lei in libreria anziché al supermercato (dove lo avrebbero trovato scontato) e dice: "Ecco, magari le Cinquanta sfumature di grigio non è tra i miei consigli di lettura e i titoli a scaffale che scelgo sono al 90% non bestsellers, ma se le mie lettrici vogliono acquistarlo, non ci vedo nulla di male. Non si è mai parlato così tanto di un libro come in questo caso. Non c’è una persona che non sappia di cosa si tratti, nel bene o nel male…..”.

Cristina introduce l’argomento scottante: chi è il cliente tipo che lo ha acquistato? Da Cristina, a Milano, a parte qualche caso, quasi esclusivamente donne dai 30 in su. E ricorda "una ragazza prima di comprare il secondo libro della trilogia si è lasciata scappare un paio di commenti un po’ spinti, senza accorgersi che vi fosse un uomo seduto a leggere che è arrossito ascoltando gli apprezzamenti a Christian Grey da parte della lettrice!". Sull’isola Fabio rimarca la preferenza femminile, "Donne sopra i 40 anni ed era curioso nei primi giorni di vendita notare l'imbarazzo con il quale veniva richiesto il primo titolo della trilogia, cosa che condizionava il cliente al punto da fargli sbagliare quasi sempre il titolo. Ed ecco allora che le Cinquanta sfumature di grigio diventavano le cinquanta sfumature di cravatte oppure le cinque sfumature di donna o le quaranta donne grigie e via dicendo".

E se ancora non foste soddisfatti ecco la domanda fatale: una motivazione del successo riscosso dalla James? Presto detto. Il merito, secondo Fabio, sta "nella capacità del marketing di valorizzare l'aspetto pruriginoso del libro, ma anche il passaparola tra le lettrici". L’ultima parola spetta invece a Cristina: "Sicuramente per il passaparola, molte hanno acquistato il primo libro per curiosità e per farsi una propria opinione. Il fatto di farli uscire tutti e tre praticamente in contemporanea è stata secondo me è un’ottima trovata perché se fosse uscito il seguito tra un anno probabilmente la maggior parte se ne sarebbe già dimenticata… Non è vi è sicuramente un linguaggio ricercato, ma non è quello che in questo caso vuole trovare il lettore. Credo piaccia più per le situazioni erotiche e a volte spinte che sono escritte".

Il che riporta a quanto scritto da Giorgio Mulè nel suo articolo "Donne che decidono per le altre donne" . Vince la libertà. Che sia poi una lettura trasgressiva per puro piacere, per curiosità o per divertimento, alla base delle scelte vige la sola e unica libertà e volontà delle donne.  

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